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Torna indietro    da "REDAZIONE EPAS" del 05/05/2015

LA DIS-COLL A TUTELA DEI LAVORATORI PRECARI
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Una delle novità del  cosiddetto Jobs act, la riforma del lavoro del governo Renzi, è la Dis-Coll, un sussidio per i lavoratori precari che restano disoccupati, per tutti coloro che sono stati  assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co) o a progetto (co.co.pro). Si tratta di una nuova garanzia per una categoria professionale, quella dei co.co.co e dei co.co.pro., che finora  era quasi totalmente priva di sussidi (a parte una piccola indennità di licenziamento una-tantum). Ecco, di seguito,  come funzionerà la Dis-Coll. L'indennità spetta a tutti quei lavoratori, assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto, rimasti disoccupati dal il 1° gennaio 2015 in poi. Chiaramente, per ottenere l'assegno, bisogna aver perso il posto involontariamente, cioè senza dimissioni spontanee, ed, inoltre, bisogna aver versato almeno tre mesi di contributi, calcolati a partire dal 1° gennaio dell'anno precedente alla perdita del lavoro. Nell'anno in cui si verifica il licenziamento, poi,  il collaboratore deve aver versato almeno un mese di contribuzione oppure essere stato assunto con un contratto con durata pari almeno ad un mese e che dia luogo ad un reddito almeno pari alla metà dell’importo che dà diritto all’accredito di un mese di contribuzione. Ai fini del calcolo dell'importo dell'assegno i criteri sono molto simili a quelli previsti per la Naspi. La Dis-Coll sarà infatti pari al 75% del reddito medio mensile, per gli stipendi che non superano i 1.195 euro lordi. Per la quota di compensi che supera questa soglia, invece, l'indennità viene aumentata di un 25% della differenza tra il reddito medio mensile e il predetto importo di 1195 euro. Per tutti i sussidi, è previsto comunque un tetto massimo di 1.300 euro. L'assegno subisce,a partire dalla quarta mensilità, una riduzione del 3% ogni mese. Per i primi 3 mesi, si ha diritto a ricevere l'intero importo. La durata di tale beneficio corrisponde ad un  numero di mesi  pari alla metà dei mesi di durata del rapporto di collaborazione  nel periodo compreso tra il primo gennaio dell'anno solare precedente alla data di cessazione dal lavoro sino al predetto evento. “Ogni forma di  tutela per i lavoratori precari non può che trovare la nostra approvazione” – ha dichiarato Denis Nesci, Presidente del Patronato Epas. “Una generazione, già messa a dura prova dalla precarietà, non può, e non deve, essere lasciata a sé stessa. Ciò su cui intendiamo porre l’accento , però, è che per ora la Dis-Coll è prevista in via sperimentale  fino al 31 dicembre 2015. Nonostante i buoni propositi – ha proseguito Nesci – non è confermato se il sussidio sopravvivrà nel 2016. E’ chiaro che nei prossimi mesi i  contratti di lavoro precari subiranno una significativa diminuzione, sino alla loro eliminazione definitiva. Ma sino al raggiungimento di questo obiettivo – ha concluso il Presidente del Patronato Epas  -  è importante garantire pari condizioni a tutti i lavoratori”.


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