da "
ITALIA OGGI" del
16/01/2006
Agroalimentare, 18 milioni alle aziende
Fondi per oltre 18 milioni, che attivano più di 60 milioni di euro di
investimento delle aziende agroalimentari. Escluse le imprese con contratti
insufficienti a garantire la copertura del potenziamento e quelle che non hanno
dimostrato redditività. Sono stati resi noti gli esiti delle domande di
contributo relative alla misura g 'Trasformazione e commercializzazione dei
prodotti agricoli del Psr 2000/2006', la cui scadenza di presentazione è stata
il 9 agosto 2005. Sessantaseimila euro è l'importo più basso di contributo
concesso, 900 mila euro quello più alto. Il maggior numero dei progetti
finanziati riguarda il settore carne, lattiero-caseario e ortofrutta. Il bando
prevedeva un contributo a fondo perduto pari al 30% su un investimento che
poteva essere minimo di 200 mila e massimo 3 milioni di euro.
Le
graduatorie sono state pubblicate sul Bollettino regionale del 9
gennaio
Il bando di contributo a favore delle imprese di trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli finanziava l'acquisto di macchinari e
attrezzare nuove, compresi i programmi informatici, a patto che non fossero
subordinati alla realizzazione di opere edili. Ciò allo scopo di garantire la
celerità dell'avvio dell'investimento. È stato infatti previsto che i progetti
di investimento ammessi a beneficiare del contributo dovranno essere completati
entro il 30 aprile 2006, pena la revoca dell'agevolazione. Inoltre per alcuni
settori non erano ammissibili investimenti che comportavano un aumento della
capacità produttiva, è il caso dei settori carne, prodotti lattiero-caseario,
vitivinicolo, cerealicolo, olio d'oliva e alimenti per animali. Fra i requisiti
che davano diritto a richiedere il contributo ricordiamo il fatto che i soggetti
proponenti dovevano dimostrare, solo nel caso in cui fossero anche produttori,
che almeno il 60% della materia prima lavorata fosse di provenienza
extra-aziendale; tale vincolo non si applicava alle cooperative agricole né ad
altre forme associative di agricoltori. Le aziende inoltre dovevano dimostrare
la propria redditività, oltre che il rispetto dei requisiti minimi in materia di
ambiente, di igiene e di benessere degli animali. Tra i motivi di esclusione
delle 15 domande di contributo non ammesse spicca il fatto che i contratti di
fornitura allegati alla domanda hanno un quantitativo di materia prima inferiore
al potenziamento e destinazione d'uso degli impianti, pertanto è venuto meno il
requisito di integrazione della filiera, secondo il quale i contratti devono
assicurare l'acquisizione della quantità totale di materia prima da trasformare
coinvolta nell'investimento da finanziare. Altro fattore determinante di
esclusione delle domande è stato il non raggiungimento del requisito di
redditività, fatto che non garantisce la piena copertura dell'investimento da
parte del soggetto proponente.
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