
da "
IL SOLE 24ORE" del
10/02/2006
Si adeguano gli importi per le colf
In vista anche della prossima scadenza del 10 Aprile 2006 del versamento
dei contributi dovuti dai datori di lavoro domestico per il primo trimestre
solare 2006, l’Inps, con la circolare n. 19 dell’8 Febbraio 2006, fornisce gli
importi dovuti e una serie di chiarimenti. Va subito detto che le nuove fasce di
retribuzioni sono aumentate dell’1,70 per cento. Però, il contributo orario
comprensivo di quota Cuaf è leggermente diminuito rispetto al 2005 per effetto
dell’esonero del versamento dei contributi sociali nel limite massimo di un
punto percentuale stabilito dalla Finanziaria (legge 266/2005, commi 361 e 362).
Per i datori di lavoro domestico questo esonero, tenuto conto di quanto previsto
dall’articolo 120 della legge 120/2000, scatta nella maniera seguente:
0,48% per la Cuaf ; 0,24% per la maternità; 0,28% per la
disoccupazione.
I chiarimenti.
Il coniuge è escluso
dall’obbligo assicurativo salvo nei casi nei quali il “coniuge datore” sia
grande invalido di guerra (civile e militare), grande invalido per cause di
servizio e del lavoro, mutilato e invalido civile o cieco civile e fruisca
dell’indennità di accompagnamento. L’esistenza di altri vincoli di parentela o
affinità entro il terzo grado tra datore di lavoro e lavoratore non esclude
l’obbligo assicurativo se è provata l’esistenza del rapporto di lavoro (articolo
1 del Dpr 31 Dicembre 1971, n. 1403). Al momento dell’iscrizione, il rapporto di
lavoro può essere autocertificato. Se ci sono dubbi su questa, l’Inps può
ricorrere ad accertamenti e alla convocazione delle parti interessate; l’onere
della prova non è necessario, comunque, quando l’attività venga prestata in
favore degli invalidi elencati sopra o di ministri del culto cattolico
appartenente al clero secolare.
Rapporto di lavoro domestico
nelle convivenze di tipo familiare.
Possono essere considerare
datori di lavoro domestico le convivenze come le comunità religiose (conventi,
seminari) e le convivenze militari (caserme, comandi, stazioni) che hanno
lavoratori addetti al servizio diretto e personale dei conviventi nonché le
comunità senza fino di lucro (orfanotrofi e i ricoveri per anziani il cui fine è
prevalentemente assistenziale), qualunque sia il numero dei
componenti.
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