
da "
DPL MODENA" del
24/10/2006
Governo e Parti Sociali: accordo sul trasferimento del TFR
E' stato sottoscritto il 23 ottobre 2006, presso la Presidenza del
Consiglio, l'accordo Governo - Parti Sociali, per il trasferimento del TFR al
fondo pensioni. Per divenire operativo, ovviamente, occorrerà che lo stesso sia
recepito in un provvedimento normativo. Ritenendo di fare cosa utile la DPL di
Modena sottolinea quelli che, a suo giudizio, sono i punti essenziali
dell'accordo:
- la riforma del TFR scatterà dal 1° gennaio 2007 e riguarderà , al momento,
le imprese che occupano più di 50 dipendenti;
- dal 1° gennaio scatta la fase del silenzio assenso per la previdenza
integrativa, per le compensazioni previste in favore dei datori di lavoro in
occasione del trasferimento delle somme relative al TFR all'INPS o ai fondi
pensione;
- il silenzio assenso è un istituto attraverso il quale la quota di TFR
finora detenuta dal datore di lavoro è trasferita ad un fondo pensione
negoziale. Chi è contrario, lo dovrà comunicare esplicitamente ed in questo
caso le somme accantonate, a titolo di TFR, andranno su un fondo 'ad hoc'
dell'INPS. Ovviamente, ciò riguarderà soltanto le imprese con un numero di
dipendenti superiore a 50. La fase del silenzio assenso dura 6 mesi (fino al
30 giugno 2007) per coloro che sono in servizio. Per i dipendenti che, invece,
saranno assunti dal 1° gennaio 2007 in poi, i 6 mesi decorreranno dalla data
di inizio del rapporto;
- la riforma riguarda il TFR che maturerà a partire dal 1° gennaio 2007;
- i versamenti al fondo di categoria saranno utili per la costituzione di
una rendita di natura previdenziale. La stessa cosa avverrà per chi opterà in
favore dell'INPS;
- nelle aziende con un organico inferiore alle 50 unità, i lavoratori
potranno chiedere di versare le quote TFR, che matureranno, ad un fondo di
categoria. Ovviamente, se ciò non accadrà, le quote stesse resteranno a
disposizione del datore di lavoro;
- nulla cambierà per quel che concerne l'anticipo del Trattamento di Fine
Rapporto quale già previsto nelle ipotesi individuate dalla legge 297/1992,
poi inserite nel Codice Civile.
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