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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 20/01/2007

Soggiorno stabile agli extra-UE
In arrivo regole più semplici per i ricongiungimenti familiari e il diritto di soggiorno permanente per i cittadini europei e per i loro familiari extra-comunitari. Il Consiglio dei ministri di ieri ha infatti approvato in via definitiva il decreto legislativo di attuazione della direttiva 2004/38/Ce (recepita con la Comunitaria 2005), che regola il diritto dei cittadini dell’Unione e dei loro familiari di circolare e soggiornare negli Stati membri dell’Unione. Nel pacchetto “comunitario” esaminato ieri a Palazzo Chigi ha trovato posto anche lo schema di Dlgs che recepisce la direttiva 2004/82/Ce, sulla comunicazione dei dati delle persone trasportate da vettori aerei.

Ricongiungimenti più facili
Il decreto legislativo approvato ieri abroga il Testo unico contenuto nel Dpr 54/02 sul soggiorno dei cittadini Ue. E insedia al suo posto un sistema che dovrebbe ridurre le formalità per i cittadini comunitari. Così, viene ampliata la sfera dei familiari con diritto al ricongiungimento. È riconosciuto al coniuge e al partner legato da un’unione registrata se equiparata al matrimonio, ai figli fino a 21 anni o a carico e ai genitori a carico, anche del coniuge e del partner; gli Stati Ue devono poi “agevolare” l’ingresso e il soggiorno di “ogni altro familiare, qualunque sia la sua cittadinanza”, se è a carico o convive, nel Paese di provenienza, con il cittadino europeo titolare del diritto di soggiorno o se “gravi motivi di salute” impongono che il cittadino europeo lo assista personalmente; corsia preferenziale anche per il ricongiungimento del partner, con il quale il cittadino europeo abbia una relazione stabile, “debitamente attestata dallo Stato del cittadino dell’Unione”. I diritti di ingresso e di soggiorno possono essere limitati solo per motivi di ordine pubblico o di pubblica sicurezza. Se per entrare in Italia il cittadino europeo deve avere un documento di identità valido per l’espatrio, ai familiari extra-Ue è richiesto un passaporto valido. Il diritto di soggiorno è invece articolato su due livelli: fino a tre mesi, non sono richieste formalità; il soggiorno per più di tre mesi deve invece essere “giustificato” da esigenze di lavoro o di formazione, oppure da risorse economiche sufficienti. Ma il decreto legislativo apre anche al diritto di soggiorno permanente, che i cittadini europei – e i familiari extracomunitari – conquistano dopo aver “soggiornato legalmente e in via continuativa per cinque anni nel territorio nazionale”. Il diritto di soggiorno permanente svincola i cittadini Ue e i loro familiari dalle condizioni previste per chi soggiorna fino a tre mesi e fa cadere i limiti alla conservazione del diritto di soggiorno, anche nel caso di divorzio, per i familiari dei cittadini Ue. È poi compito del Comune di residenza rilasciare al cittadino Ue l’attestato di “titolare del diritto di soggiorno permanente”. Mentre ai familiari extracomunitari la Questura rilascerà la “Carta di soggiorno permanente per i familiari di cittadini europei”.

Trasporto aereo
Primo sì per lo schema di decreto legislativo di attuazione della direttiva 2004/82/Ce, che regola l’obbligo, le condizioni e le modalità per la comunicazione anticipata da parte dei vettori aerei dei dati sulle persone trasportate. Un’approvazione “salvo intesa”, che sarà cercata nel corso di una riunione tecnica in programma lunedì. Tra i punti da chiarire, l’identificazione delle Autorità, oltre alla Polizia di frontiera, cui inviare i dati. Il provvedimento, acquisiti i pareri del Garante della privacy e delle commissioni parlamentari, dovrà poi tornare a Palazzo Chigi.


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