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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 05/02/2007

Orientamento: sportelli rivolti ai neodiplomati, ai disoccupati e a chi intende cambiare attività
Da Parigi a Milano. Poi Genova e Treviso, mentre Verona partirà questa primavera. Roma, Napoli e Taormina hanno invece appena avviato il progetto. Il viaggio in Italia segue la nascita delle “Città dei mestieri e delle professioni”, centri d’informazione e orientamento su formazione e lavoro. Sono luoghi accessibili a chi, senza lavoro o occupato, sia alla ricerca di corsi di formazione o di un nuovo lavoro. Ma offre utili consigli anche ai giovani appena diplomati per la scelta del corso di laurea.

Il servizio, gratuito, e con la possibilità di avvalersi dell’esperienza dei consulenti, si basa su tre poli di orientamento: la costruzione di un progetto professionale, la scelta del percorso formativo, la ricerca del lavoro. Decine di migliaia di persone sono andate in “Città”: “Il nostro obiettivo è valorizzare le singole esigenze – spiega Sergio Bollani, direttore della Città dei mestieri di Milano – l’utente medio si perde di fronte a un’offerta d’orientamento sterminata”. L’idea della città dei mestieri arriva dalla Francia, dove esiste la “Citè des Metiers” a Parigi: oggi la “Città” sono 20, in diversi Stati. Tutte le “Città” possiedono biblioteche specializzate sull’orientamento allo studio, al lavoro e all’autoimprenditorialità, formazione e università, sulle pari opportunità nel lavoro; migliaia di mestieri e professioni sono censiti e consultabili all’interno di apposite schede. In Italia i partner delle Città sono enti che si occupano di orientamento: università, enti pubblici ma anche organizzazioni locali di categoria.

La Città dei mestieri di Genova intende avviare incontri di confronto e dibattito sull’evoluzione delle professioni. Quella di Milano ha lanciato la collana “Quaderni di Città e mestieri”, testi sulle professioni più richieste e di studio per gli orientatori: l’obiettivo è bandire un premio aperto a tutti i soggetti pubblici e privati della Lombardia sulle migliori pratiche di orientamento. Prima e unica in Veneto in attesa dell’apertura di Verona (in primavera), la Città dei mestieri di Treviso riserva particolare attenzione alle fasce più deboli con un programma d’azione per il reimpiego di lavoratori svantaggiati (disoccupati in cassa integrazione e mobilità). La struttura è un vero e proprio cantiere aperto per lo sviluppo di azioni territoriali nell’ambito dell’orientamento e delle politiche attive del lavoro, in particolare per gli interventi a favore dei giovani fino a 18 anni e delle loro famiglie, degli studenti in uscita dai percorsi formativi, delle persone che necessitano di percorsi di riqualificazione o che siano in ricerca attiva di lavoro. “In Veneto ci sono 14 centri universitari – rivela Leonardo Muraro, presidente della Provincia di Treviso – il confronto fra università e sistema economico fa emergere i reali fabbisogni di capitale umano”. Una ricerca sui fabbisogni professionali della provincia di Treviso riepiloga i bisogni delle imprese, per l’83% con meno di cinque dipendenti: servono laureati ma anche tecnici a vari livelli. A Verona – sottolineano dall’Assessorato alle Politiche del lavoro del Comune – i partner hanno l’obiettivo di migliorare l’occupabilità e l’occupazione riservando attenzione particolare alle persone adulte e svantaggiate, come previsto dalle raccomandazioni della Ue.


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