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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 23/02/2009

Il fotovoltaico riscrive i contratti
Per le famiglie che producono energia tramite pannelli fotovoltaici (e risparmiano sulla spesa per l'elettricità) è tempo di preparare i documenti. Se hanno scelto il regime dello scambio sul posto – un'opzione che, semplificando, consente di cedere alla rete l'energia elettrica prodotta in più e di prelevarla quando serve – entro il 31 marzo dovranno stipulare una convenzione con il Gestore dei servizi elettrici (Gse), la società pubblica che promuove le fonti rinnovabili. Il Gse diventa ora il responsabile unico del servizio, subentrando agli operatori di mercato come soggetto di riferimento. È una delle novità introdotte dal 1° gennaio 2009 a seguito dei decreti attuativi della Finanziaria 2008 e delle delibere 74/08 e 01/09 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas. Lo scambio sul posto non va confuso con il conto energia, l'incentivo principale per chi produce energia da un impianto fotovoltaico. Il conto energia, infatti, remunera tutta l'elettricità prodotta, con una "tariffa agevolata" che varia da 35 a 48 eurocent per kWh prodotto secondo la potenza e l'integrazione architettonica degli impianti, contro un prezzo di mercato di circa 20 cent. Dopodiché, in aggiunta al conto energia, l'energia elettrica prodotta dall'impianto e non immediatamente autoconsumata può essere venduta a tariffe prefissate oppure (per chi ha impianti fino a 200 kW), applicando il regime dello scambio sul posto, prima ceduta poi prelevata in uguale quantità dalla rete per il proprio autoconsumo. Prelievo che può avvenire anche mesi o anni dopo, senza che più valga il limite di tre anni previsto in precedenza dalla normativa. E lo scambio sul posto è scelto dalla maggioranza delle persone con un impianto casalingo (il 96%): conviene se indicativamente si consuma quanto si produce.

Le novità
Tra le innovazioni di quest'anno, c'è l'individuazione del Gse come soggetto di riferimento, una misura che risponde all'esigenza di uniformare le procedure a livello nazionale: tutti coloro che hanno un impianto per la produzione di energia rinnovabile e vogliono attivare lo scambio sul posto dovranno sottoscrivere la convenzione con il Gse. Il terminede del 1° gennaio 2009 è stato spostato al 31 marzo per dare agli utenti il tempo di adeguarsi (ma è realistico ritenere che non sarà un limite perentorio) e la convenzione si stipula sul sito del Gse (www.gse.it). Seconda novità, lo scambio sul posto viene esteso agli impianti più grandi: non più fino a 20 kW di potenza, ma fino a 200 kW, a patto che siano entrati in esercizio dopo il 31 dicembre del 2007. Terza variazione, i tempi di rimborso: ora il contributo in conto scambio sarà calcolato dal Gse trimestralmente in acconto e corrisposto quando l'importo superi una soglia minima definita dal Gse. Su base annuale, poi, ci sarà il conguaglio. Cambia poi la modalità di erogazione del contributo: prima gli utenti ricevevano la bolletta del proprio operatore alleggerita della parte di energia autoprodotta. Da quest'anno, invece, pagano interamente le bollette e si vedono attribuire sul proprio conto corrente il contributo dal Gse. Infine, la valorizzazione economica dei kWh prodotti: la compensazione fra energia prodotta e consumata non sarà più calcolata sulla base della quantità di kWh, ma sul loro valore economico di mercato. In questo modo, spiegano dal Gse, si avrà un quadro più realistico dei ricavi e delle spese legati allo scambio di energia.

Minore convenienza
Ma cosa cambia in termini economici per l'utente? Molto dipende dalle condizioni del singolo impianto. In generale, tuttavia, il nuovo sistema è leggermente meno conveniente per il consumatore perché ora la voce di contributo per la " quota servizi" prevede un rimborso di un minor numero di componenti rispetto a prima: secondo una stima provvisoria del Gse, la minore convenienza non dovrebbe andare oltre il 3-4%, anche perché viene rimborsata l'Iva pagata dalle famiglie (o dai soggetti senza partita Iva) sulle bollette elettriche.


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