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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 23/03/2009

Sui disabili l'Italia si adegua all'Onu
Un punto di partenza più che di arrivo. Un nuovo approccio alla disabilità. Anche l'Italia si è pienamente allineata al documento delle Nazioni unite in materia. Con la legge 18/2009 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 61 dello scorso 14 marzo) il Parlamento ha ratificato la Convenzione Onu sui diritti delle persone affette da disabilità, insieme al protocollo opzionale, adottata a New York il 13 dicembre 2006 ed entrata in vigore il 3 maggio 2008. È il primo strumento internazionale vincolante per gli Stati riguardo ai diritti delle persone disabili e, oltre a vietare qualsiasi discriminazione, impegna i Paesi contraenti ad adottare quelle azioni affinché esse possano godere di un'effettiva uguaglianza sociale. Finora il documento è stato sottoscritto da 139 Stati, cinquanta dei quali hanno già ratificato. Le stime parlano di 650 milioni di persone con disabilità in tutto il mondo (circa il 10% della popolazione presente sul pianeta). La Convenzione, composta da cinquanta articoli, nel preambolo introduce una visione dinamica dell'handicap. La disabilità viene ritenuta, così, un concetto in evoluzione ed è il risultato dell'interazione tra persone con menomazioni e barriere comportamentali e ambientali, che impediscono la loro piena ed effettiva partecipazione alla società.

Per quanto riguarda l'Italia, il provvedimento votato prevede anche la creazione di un Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità. Un organismo presieduto dal ministro del Welfare e formato da un massimo di quaranta membri. Sarà un regolamento dello stesso ministro del Welfare da emanare di concerto con quello della Pa e l'innovazione entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge di ratifica (il conto alla rovescia è scattato quindi il 15 marzo) a disciplinarne composizione, organizzazione e funzionamento. Tra i suoi compiti, promuovere l'attuazione della Convenzione e predisporre un programma di azione biennale per i diritti e l'integrazione delle persone con disabilità. L'Osservatorio potrà contare su uno stanziamento annuale di 500mila euro dal 2009 al 2014 (un onere finanziario coperto con una corrispondente riduzione di spesa sul Fondo nazionale per le politiche sociali).

La speranza delle associazioni che rappresentano i diversamente abili è che la ratifica della Convenzione apra una stagione di ripensamento delle politiche in chiave inclusiva.


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