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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 16/03/2009

Ai senza lavoro 1,8 miliardi dalle Regioni
In attesa della "spartizione" degli 8 miliardi di euro previsti dall'accordo con il Governo del 12 febbraio per gli ammortizzatori in deroga, le Regioni si mettono in moto per aiutare chi è senza lavoro, o lo ha appena perso. I piani anticrisi possono contare per adesso su 1,8 miliardi complessivi, in larga parte attinti dal Fondo sociale europeo. Una sorta di anticipo dei 2,65 miliardi (i restanti 5,35 arriveranno dallo Stato) che il patto di un mese fa pone a carico delle Regioni per il biennio 2009/2010, da investire nel mix di politiche attive e sussidi al reddito.

Due i filoni di intervento: da un lato le misure per ridurre la disoccupazione e incentivare l'impiego delle cosiddette fasce deboli (le donne in primis); dall'altro le azioni mirate su chi entra nel limbo della cassa integrazione. La platea dei potenziali beneficiari, intanto, si allarga a dismisura: con la Cig vicina al picco del 1993 e oltre 370mila nuovi disoccupati negli ultimi due mesi (+46% sul 2008), c'è il timore che le risorse siano insufficienti.

In Lombardia - la Regione con il budget più alto, 400 milioni - i sindacati hanno lanciato l'allarme sull'esaurimento dei fondi per la cassa integrazione in deroga. «Non stiamo perdendo un minuto - ribatte l'assessore al lavoro - nel recepire le richieste trasmesse dalle Province e nel passarle all'Inps, che sta erogando il dovuto». I soldi per fronteggiare la crisi «ci sono, con l'assicurazione che dal Ministero ne arriveranno presto ulteriori a valere sull'accordo del 12 febbraio». Per ora,però, dallo Stato arriva l'anticipo di 151 milioni diviso tra tutte le Regioni. Le altre risorse saranno ripartite «dopo aver concluso singoli accordi regionali, sulla base di un'impostazione quadro in corso di definizione» ha detto il ministro del Welfare al Consiglio dei ministri di venerdì scorso. Il Cdm ha dato il via libera a un pacchetto di misure, anche per accelerare l'erogazione degli ammortizzatori sociali (da 120 giorni a 20-30).

Proprio per aiutare i lavoratori in attesa di ricevere la Cigs, la Toscana ha creato un fondo di garanzia che interviene nel caso di imprese fallite o in crisi finanziaria, incapaci di anticipare l'indennità ai propri dipendenti. Previsti inoltre contributi fino a 4mila euro per le aziende che assumono lavoratori dalle liste di mobilità o per chi assolda giovani laureati.

Il Consiglio regionale del Lazio, invece, ha approvato una legge per istituire il reddito minimo garantito: fino a 7mila euro l'anno, e una serie di prestazioni indirette (contributi per l'affitto e uso gratuito dei mezzi pubblici), per gli iscritti alle liste di collocamento con un reddito inferiore agli 8mila euro. A breve si potranno presentare le domande ai Comuni capofila (per i dettagli www. regione.lazio.it).

In Campania, entro la fine di marzo prenderanno il via le attività di orientamento e formazione per i cassintegrati, che intascheranno un bonus di 350 euro nelle buste paga di aprile e maggio e di 240 euro nei mesi successivi. Si chiama invece «Isola» (inserimento sociale attraverso il lavoro) la ricetta campana per i disoccupati: una borsa da 500 euro mensili da spendere in percorsi di formazione.

Le Marche hanno appena reso operativo un fondo speciale: fino al 30 aprile presso i centri di assistenza fiscale coinvolti (si veda www.regione.marche.it), i disoccupati potranno chiedere un sussidio di 200 euro al mese per un massimo di un anno. «Ai contratti di solidarietà - aggiunge l'assessore al Lavoro - andranno invece 3 milioni in favore di oltre duemila lavoratori».

Al Meridione, si distinguono anche Molise e Puglia. Il primo ha stanziato 36 milioni da trasformare in forme di sostegno alla disoccupazione e per l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. La seconda ha un occhio di riguardo per la platea femminile e prevede incentivi alla stabilizzazione delle precarie, voucher di servizio per le donne con redditi bassi insieme a percorsi di riqualificazione per le disoccupate.


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