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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 04/09/2009

Il permesso valido evita il contratto in prefettura
La verifica del permesso di soggiorno in possesso del lavoratore è lo spartiacque per definire quale procedura seguire per sanare il rapporto di lavoro. Dalle domande e risposte della Fondazione studi dei consulenti del lavoro, in collaborazione con il ministero dell'Interno, arrivano certezze su alcuni passaggi.

Il permesso di soggiorno valido, che consente il lavoro subordinato, agevola e libera il datore velocizzando anche la sanatoria di settembre. Infatti, in questi casi non sarà necessario il rilascio di un nuovo permesso di soggiorno: dovrà essere utilizzato il modello Inps LD - EM2009. Importante la precisazione che arriva dalla Faq n. 1 della Fondazione studi: non è necessario nemmeno predisporre e inviare il contratto di soggiorno (modello Q). La sanatoria di questi lavoratori si riferisce, pertanto, solo alla sfera lavoristico-previdenziale per l'irregolarità del rapporto e per questo motivo non sussistono molti vincoli previsti per gli altri extracomunitari.

Aveva espresso un orientamento diverso l'Inps, nella circolare 101 del 10 agosto (paragrafo 5, lettera A): «Nel caso in cui il procedimento di emersione riguardi un rapporto di lavoro instaurato con un cittadino extracomunitario in possesso di permesso di soggiorno valido per lavoro subordinato, permane l'obbligo per il datore di lavoro di trasmettere il Contratto di soggiorno (Mod. Q) allo Sportello Unico dell'Immigrazione competente per territorio».

Per il datore non saranno necessari il reddito minimo (20mila e 25mila euro) per regolarizzare un addetto ai servizi familiari e nemmeno la certificazione medica che attesti la limitazione dell'autosufficienza della persona per la quale si richiede un prestatore d'assistenza. Non sussiste, inoltre, nemmeno la limitazione al numero di soggetti da regolarizzare.

Invece, se il titolo di soggiorno non consente lo svolgimento del lavoro subordinato (oppure lo consente, ma si tratta di un titolo scaduto) la procedura da seguire sarà quella online al ministero dell'Interno.

Ma vediamo quali sono i permessi per i quali è ammesso lo svolgimento di lavoro subordinato e per i quali è possibile presentare la domanda di emersione all'Inps: lavoro subordinato non stagionale; lavoro autonomo; motivi familiari; asilo politico; ingresso al seguito del lavoratore; motivi umanitari; integrazione del minore; studio (con limiti).

Il permesso di soggiorno per lavoro subordinato non stagionale consente lo svolgimento del lavoro dipendente fino alla scadenza indicata, con la possibilità di rinnovo a determinate condizioni (proseguimento del lavoro, nuovo lavoro e così via). Il lavoratore che lo possiede e che si trova irregolarmente occupato come domestico sarà regolarizzato tramite l'Inps.

Se il permesso è scaduto da oltre 60 giorni senza che il titolare si sia attivato per il rinnovo, la domanda andrà invece presentata online al ministero dell'Interno.


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