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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 12/09/2009

La badante ha il livello super
Nella proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato domestico il datore di lavoro deve chiaramente indicare che le mansione a cui è addetto il lavoratore, nonché il livello o la categoria di inquadramento. Inoltre, nel presentare la domanda di emersione per il lavoratore extracomunitario irregolare al ministero dell'Interno ci si impegna a corrispondere una retribuzione mensile lorda non inferiore a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di categoria. Il contratto è stato siglato il 16 febbraio 2007 e le tabelle retributive sono state aggiornate il 20 gennaio 2009. Per la legalizzazione del rapporto di lavoro con un cittadino extracomunitario privo del regolare permesso di soggiorno, occorre inoltre rispettare alcuni vincoli: il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato, l'orario di lavoro non può essere inferiore a 20 ore settimanali, oltre che rispettare i minimi contrattuali, deve essere garantita una retribuzione almeno pari all'assegno sociale (per il 2009 almeno 409,05 euro mensili). Per assumere un lavoratore come colf, inoltre, è necessario un reddito minimo di 20mila euro o 25mila (nel caso di due percipienti). I requisito è comunque perfezionato se uno dei componenti il nucleo raggiunge i 20mila euro. Invece, per assumere la badante occorre il certificato medico sulla limitazione dell'autosufficienza.

La badante non è figura professionale prevista dal contratto collettivo per i prestatori di lavoro domestico: il termine è stato, infatti, coniato nel 2002 in occasione della sanatoria.

Il contratto nazionale di lavoro inquadra i prestatori in quattro livelli, a ciascuno dei quali corrispondono due parametri retributivi, il superiore dei quali è definito "super" . Gli addetti alla compagnia e quelli addetti all'assistenza delle persone , i cosiddetti "badanti" rientrano, in ogni caso, nel livello super e la distinzione opera in base ad alcuni fattori: l'impegno richiesto, l'autosufficienza o meno della persona assistita, il grado di formazione professionale di chi assiste, Rientrano così nel livello più basso ( A-super) le persone che si limitano a tenere compagnia a bambini ed anziani autosufficienti, con esclusione di qualsiasi prestazione di cura e senza svolgimento di prestazioni lavorative quali le pulizie o la preparazione del vitto.

Quando queste ultime prestazioni sono, invece, richieste ma la persona assistita è, comunque, in grado di assolvere autonomamente alle funzioni ed agli atti quotidiani, scatta l'inquadramento nel livello B-super. Se la persona assistita non è invece autosufficiente, l'inquadramento va al livello C-super oppure D-super a seconda che chi assiste abbia o meno una formazione professionale specifica.

Per regolarizzare un cittadino extracomunitario addetto all'assistenza di un una persona non autosufficiente occorre, peraltro, produrre una certificazione rilasciata dalla Asl o dal medico di base, attestante tale stato al momento dell'assunzione. Nulla vieta, proprio per la particolarità delle condizioni dell'assistito che i "badanti" da regolarizzare siano due, ma in tal caso la certificazione deve attestare che ve ne è necessità. Se l'assistito è in possesso di un certificato rilasciato dalla Commissione medica presso l'Asl attestante la non autosufficienza, non c'è bisogno di altra certificazione.

Per l'impiego dei lavoratori addetti all'assistenza di persone non autosufficienti il datore di lavoro ha diritto a due agevolazioni: una deduzione dal reddito complessivo dei contributi versati e a suo carico, entro il limite di 1.549,37 euro annui; la detrazione d'imposta del 19% sulle spese documentate per un importo non superiore a 2.100 euro e a condizione che il reddito complessivo del datore di lavoro non superi i 40mila euro.

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