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Torna indietro    da "IL SOLE 24 ORE" del 23/10/2009

L'ammenda può precedere l'espulsione
I Paesi aderenti al trattato di Schengen hanno la facoltà, ma non l'obbligo di espellere i cittadini extracomunitari non in regola con il permesso di soggiorno. Lo Stato membro può infliggere all'ospite indesiderato un'ammenda, intimandogli di lasciare il territorio entro un termine specifico, di modo che, se non ottempera, rischia di essere espulso, a quel punto con effetto immediato. La Corte di giustizia delle Comunità europee (cause riunite C-261/08 e C-348/08) ha così deciso il rinvio pregiudiziale chiesto dal Tribunal Superior de Justicia de Murcia, davanti a cui erano state impugnate le espulsioni di due cittadini boliviani, clandestini in Spagna. L'autorità amministrativa spagnola aveva adottato la loro espulsione diretta dal territorio nazionale, nonché il divieto di entrare nel territorio dello spazio Schengen per cinque anni. In appello i due sudamericani si erano opposti ai provvedimenti, contestando la sostituzione dell'ammenda con l'espulsione. La Corte di giustizia ha ritenuto che la volontà reale del legislatore europeo del Codice Schengen non è stata quella d'imporre agli Stati membri interessati l'obbligo di espellere dal loro territorio il cittadino di un paese terzo se questi non riesce a confutare la presunzione di clandestinità, ma di lasciar loro la facoltà di farlo. Almeno in prima battuta.
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