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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 15/12/2009

RICONOSCERE E VALORIZZARE I PROGRESSI DEL SUD
Si è parlato più volte della forbice, tuttora esistente, tra le economie italiane del Nord (vista come forza trainante) e del Sud (alle prese con difficoltà e ritardi cronici), di un’Italia a due velocità riguardo lo sviluppo economico e il progresso, di un Meridione che, lungi dall’apportare un contributo importante alla crescita globale del Paese, fa i conti con un’arretratezza quasi endemica. Ma la situazione economica reale merita un’analisi più attenta e profonda di quelle che sono le effettive dinamiche della nostra nazione.

Per comprendere una realtà economica complessa come la nostra- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale dell’Epas- occorre liberarsi da ogni tipo di pregiudizio e puntare su un’analisi scevra da considerazioni che vengono fatte passare per dati di fatto inequivocabili e immutabili. Solo in questo modo, per esempio, sarà possibile apprezzare l’enorme contributo del Sud all’economia italiana”.

La dichiarazione di Nesci indica chiaramente come bisogna puntare su diversi strumenti per capire in che modo lo sviluppo industriale e turistico del Mezzogiorno va a incidere sul sistema italiano. E questa necessità di valutare con maggior accortezza le dinamiche economiche del nostro Paese, specialmente di quelle Regioni troppe volte trascurate nelle analisi degli economisti, non è sfuggita a Confindustria, la quale tratterà anche questi temi in un grande convegno previsto a Bari per il 20 febbraio. “Valutazioni tendenti a sminuire gli importanti fenomeni di crescita di certe zone del Meridione appaiono anacronistiche e imprecise. Certo rimane ancora molto da fare- aggiunge il Presidente Epas- ma la situazione attuale non è certo riconducibile alla Questione Meridionale di cui presero coscienza i Parlamentari italiani a seguito dell’unificazione del nostro Paese. Occorre lavorare ancora tanto, e a maggior ragione è necessario coinvolgere in pieno le aree più dinamiche del nostro Sud nelle sfide della Globalizzazione e del progresso”.


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