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L’Inps rivela che nel 2009, con riferimento ai primi 11 mesi dell’anno, si è registrato un calo abbastanza netto (-53%) delle pensioni di anzianità rispetto al 2008, poiché si è passati dai 196.522 trattamenti anticipati rispetto all’età di vecchiaia dell’anno precedente, ai 91.925 del 2009. Il dato in questione, pur essendo quello che forse balza immediatamente agli occhi, non è comunque l’unico di una certa rilevanza: in controtendenza ad esso, per esempio, troviamo quello relativo alle pensioni di vecchiaia, aumentate del 63,1%, 152.546 a fronte delle 93.512 del 2008. Tra vecchiaia e anzianità, nel complesso, le pensioni sono state 244.471, in calo del 15,7% rispetto al dato globale del 2008, pari a 290.034, e ancor di più rispetto alle previsioni, poiché le uscite attese erano 312.190.
Il Presidente Nazionale dell’Epas, Denis Nesci, ha commentato i dati in questione dicendo che “Appare chiara l’influenza dell’inasprimento dei criteri per la pensione anticipata, che nel 2009 hanno spinto i cittadini a rimanere più a lungo al lavoro e a rinviare il momento del riposo, in media, a dopo i 60 anni di età”.
In forte calo risultano soprattutto le pensioni di anzianità nella gestione dei lavoratori dipendenti, considerando che gli assegni distribuiti sono stati 52.312, mentre nel 2008 erano stati 120.626; sulla stessa linea anche altre categorie, come ad esempio i coltivatori diretti (da 16.094 pensioni di anzianità del 2008 a 8.841 del 2009), gli artigiani (pensioni d’anzianità scese da 36.340 a 20.165) e i commercianti (da 23.462 pensioni d’anzianità erogate nel 2008 a 10.787 del 2009). In aumento, invece, la quantità delle pensioni di vecchiaia nelle diverse categorie.