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“Coniugare le necessità di far ripartire un’economia che in tutto il mondo ha vacillato paurosamente sotto i colpi della crisi, con il raggiungimento di obiettivi al Sud che incarnano esigenze ormai sempre più impellenti per il Mezzogiorno: questo il virtuosismo politico necessario in uno dei periodi storicamente più delicati per il nostro Paese”. Così si espresso Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas, riguardo le risorse che verranno indirizzate allo sviluppo del Mezzogiorno.
Le acrobazie di equilibrismo che si devono concretizzare, fra incentivi alla ripresa economica e stanziamento di fondi per le categorie e per le zone più in difficoltà, sempre senza perder di vista i limiti imposti dal bilancio, rappresentano il tema su cui sono chiamati a riflettere e ad agire le Istituzioni.
Intanto l’Esecutivo ha chiarito che i fondi verranno destinati a settori di vitale importanza per la crescita del Sud, vale a dire sanità, istruzione e sicurezza, e che si terrà conto dell’efficienza degli enti che dovranno raggiungere determinati risultati. I tecnici dell’Unità di valutazione degli investimenti pubblici, operativa presso il Dipartimento per le politiche di sviluppo, hanno come scopo principale quello di legare la programmazione delle risorse all’ottenimento dei risultati sperati nelle strategie di sviluppo per il Meridione. Un punto di fondamentale importanza è che il piano in questione è a saldo zero, in quanto non c’è spazio per nuove risorse e quindi si punterà a riorganizzare fondi già programmati, sempre laddove sia possibile farlo, considerando che i margini che caratterizzano i meccanismi comunitari sono poco flessibili.
Tra gli argomenti di discussione spicca la possibilità di creare una task force per accelerare la realizzazione di 44 grandi progetti presentati a Bruxelles e non ancora notificati, il cui finanziamento è legato ai fondi strutturali per una cifra minima di 50 milioni di euro ciascuno: fra i progetti presentati e aventi un costo superiore ai 100 milioni di euro, rientrano il megalotto 4 della statale jonica e il raddoppio della Palermo-Messina. Inoltre, venendo meno al riserbo sui contenuti del piano per il Sud, il ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola ha parlato di possibili sgravi fiscali per favorire il ritorno di giovani laureati meridionali che, per motivi di lavoro, si sono trasferiti al Nord o all’estero.