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La Cassazione, con la sentenza n. 2772 della Seconda sezione penale, ha stabilito che il falso straordinario è sempre un reato, anche se relativo a una sola ora e se non corrisposto per via del pentimento del lavoratore che lo aveva segnalato.
Lo spunto per la decisione presa dalla Suprema corte è stata una vicenda accaduta a Menfi, Comune in provincia di Agrigento, il 7 agosto del 2004. Il protagonista, suo malgrado, è un medico del presidio territoriale emergenze, colpevole di aver attestato, sul foglio giornaliero delle presenze, un’ora in più del servizio, senza averla davvero effettuata. Il pentimento concretizzatosi nell’ammissione del falso, avvenuto il 13 dello stesso mese, non gli è servito per evitare la condanna per tentata truffa: così ha deciso la Corte di appello di Palermo, con una sentenza confermata dalla Cassazione, in controtendenza con la decisione del tribunale di Sciacca, che aveva assolto l’imputato per “insussistenza del fatto”.