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5,65 miliardi di euro (incluso un 20% di Iva) una cifra importante che potrebbe rappresentare il risparmio delle famiglia italiane nelle bollette elettriche.
In seguito all’intervento della Commissione Europea le autorità di Bruxelles hanno reputato opportuno chiedere allo Stato italiano delle spiegazioni riguardo una serie di voci di costo giudicate improprie, che da anni incidono sull’importo delle bollette di tutti i cittadini. Si tratta dei cosiddetti “oneri di sistema”: A2, Penale nucleare riferita alle spese di smantellamento delle centrali; A3, che riguarda le sovvenzioni alle energie alternative; A5, che copre le spese di ricerca nel settore energia. Roma avrà 2 mesi di tempo per fornire spiegazioni alla Commissione Europea, e qualora le risposte non fossero giudicate soddisfacenti scatterebbe una procedura d’infrazione per forzare una soluzione nel senso voluto dall’Unione: l’esito verosimile sarebbe la cancellazione forzosa di quelle voci in bolletta.
Bruxelles previene un’obiezione: le vecchie centrali sono affidate a una società del gruppo Enel, la Sogin, che di suo non produce elettricità e quindi non è in concorrenza con produttori stranieri. Ma «questo non cambia il fatto che Enel sia beneficiaria economica della componente tariffaria A2». Considerazioni analoghe valgono per gli oneri A3 e A5.
Prese in considerazioni le spiegazioni dello Stato italiano probabilmente si passerà all’eliminazione di tali voci giudicate improprie. Non ci saranno rimborsi.