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La diffusione di logiche clientelari è il principale problema che affligge il Sud Italia per quel che riguarda il funzionamento della Pubblica Amministrazione, secondo quanto emerge dallo studio “Cara Pa: al sud di più”, realizzato dal Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) presso 100 referenti del sistema confindustriale, in relazione al rapporto tra imprenditori meridionali e servizi pubblici.
“I problemi presenti al Sud sono ancora numerosi. La possibilità di invertire la rotta esiste, ed è legata indissolubilmente a un diverso approccio al lavoro da parte di aziende, imprenditori e lavoratori, ma anche di chi rappresenta la Pubblica Amministrazione” è il pensiero di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas, che conclude evidenziando come “La risoluzione dei problemi presenti nel Mezzogiorno, è bene ricordarlo sempre, è una questione che interessa direttamente, e non solo per vie traverse, l’Italia intera: sarà tutto il Paese a trarre beneficio dal miglioramento dei servizi nel Meridione”.
La burocrazia clientelare è indicata come indiscusso tallone d’Achille (51,1%) del sistema analizzato; ad essa però si affiancano altri fattori negativi, come basso livello di innovazione (21,3%), incompetenza e scarsa professionalità (19,1%), mancanza di risorse economiche (6,4%) e ingerenza delle organizzazioni criminali (1,0%).
Altro problema che gli imprenditori avvertono come largamente diffuso e suscettibile di un’autentica rivoluzione è lo scarso livello di organizzazione e coordinamento tra i diversi uffici preposti al disbrigo della pratica, denunciato da oltre il 56% degli imprenditori, che unito al 71,3% di lamentele legate a tempi di attesa eccessivamente lunghi, suona come una condanna senza appello ai meccanismi burocratici asfissianti che ancora caratterizzano e penalizzano pesantemente il mondo aziendale del Mezzogiorno. Si fa sempre più strada la necessità di affidarsi a servizi online, capaci di ridurre i tempi e la complessità degli iter legali e regolamentari, e per evitare che le pratiche rimangano incastrate in uffici sbagliati; un appunto importante viene inoltre mosso all’incompetenza, che troppo spesso paralizza il lavoro delle imprese incidendo in maniera grave sulla competitività del Paese, e che invita a puntare maggiormente sulla formazione professionale.
Riguardo alla qualità dei servizi pubblici erogati al Sud, solo il 7,5% valuta positivamente questo particolare aspetto relativamente al proprio territorio di appartenenza, contro il 47,9% che dichiara insufficiente il funzionamento degli uffici amministrativi e il 44,7% che lo giudica addirittura scarso. Le carenza più importanti riguardano la scarsa copertura sul versante della logistica, delle aree attrezzate, del trasporto pubblico locale e dei servizi di smaltimento rifiuti.