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A livello previdenziale, la casalinga è colei che svolge in via gratuita, continuativa e senza vincolo di subordinazione, attività finalizzate alle cure della propria famiglia e della propria casa; per rientrare nella categoria in questione, inoltre, è fondamentale che i soggetti interessati non siano iscritti ad altre forme obbligatorie di previdenza sociale come conseguenza di altri lavori.
Una polizza assicurativa per le casalinghe è prevista dalla legge sugli infortuni: il Ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha sottolineato l’importanza del fatto che sempre più casalinghe sottoscrivano la polizza obbligatoria INAIL, prevedendo anche sanzioni per chi non porti a compimento questo dovere. Occasione per sottolineare l’argomento è stato il concerto “Note scordate”, tenutosi a Roma ieri, 3 marzo 2010. Sacconi ha suggerito di puntare su una campagna di informazione adeguata per sollecitare le casalinghe a mettersi in sintonia con le norme stabilite in materia.
“Pubblicizzare a mezzo stampa, e più in generale con l’ausilio di tutti i mezzi di comunicazione, l’obbligo di sottoscrivere la polizza assicurativa per le casalinghe- commenta Denis Nesci, Presidente Nazionale Epas- è una cosa di grande importanza. È infatti necessario diffondere e mettere a conoscenza di tutti l’esistenza di questo dovere che, a conti fatti, rappresenta in realtà un grande riconoscimento per i sacrifici da sempre compiuti da una categoria per troppo tempo sottovalutata a livello previdenziale”.
Dal canto suo l’Inail ha fatto sapere che è in atto un tentativo di allargare la platea di beneficiari, in modo tale da includervi le donne lavoratrici le quali, allo stato attuale, non godono dell’assicurazione domestica, e che si sta lavorando anche affinché le tutele infortunistiche per le casalinghe vengano allargate, considerando che oggi è coperta solo l’invalidità permanente superiore al 27%. Le cifre parlano di un numero di incidenti relativi alle casalinghe pari a 250mila l’anno.
La necessità di una riforma, segnalata dal Ministro Sacconi, trova d’accordo anche l’Anmil, Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi del Lavoro, che propone l’estensione della tutela obbligatoria alle casalinghe part time e una serie di prestazioni modulabili, al fine di garantire anche il sostegno per le cure mediche e rieducative successive all’infortunio; un altro obiettivo sarà poi quello di individuare malattie professionali riconducibili in maniera obiettiva all’attività casalinga.