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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 09/03/2010

L'UE PUNTA SUL MICROCREDITO

Il processo di risalita dell’economia è la priorità nell’agenda di quasi tutti i Paesi: da questa necessità non si discosta ovviamente l’Unione Europea, che al vertice di Bruxelles ha messo a punto una strategia precisa attraverso l’adozione di diverse misure a beneficio di lavoratori e famiglie.

“I provvedimenti presi e le proposte avanzate nell’incontro di Bruxelles vanno nella direzione di una grande attenzione per la tutela sociale dei lavoratori- è il pensiero del Presidente del Patronato Epas, Denis Nesci- e fanno ben sperare circa il modo in cui viene gestita la difficilissima situazione globale immediatamente successiva alla recessione economica. Nella speranza che la ripresa sia rapida, è fondamentale tenere botta adesso, per limitare i danni e farsi trovare pronti al momento opportuno”.

Il Consiglio dei ministri europei dell’occupazione e degli affari sociali ha dato vita a un incontro finalizzato alla ricerca di soluzioni perseguibili per fronteggiare i danni, ancora lungi dall’essere assorbiti, della crisi economica che ha attanagliato l’Europa al pari delle altre Regioni del Pianeta. La parola chiave del progetto per far ripartire l’economia è microcredito, strumento che partendo da una base di 100 milioni di euro si punta a far lievitare fino a 500 milioni per mezzo di cooperazioni con istituti finanziari internazionali come, ad esempio, la Banca europea per gli investimenti (Bei); l’idea è di riuscire a concedere 45 mila prestiti di 25 mila euro ciascuno fino a 8 anni, con la possibilità di beneficiare di tassi di interesse agevolati, stabiliti con il Fondo sociale europeo, allo scopo di incoraggiare lo sviluppo di nuove attività.

Lo strumento del microcredito è dunque la misura privilegiata nel tentare di creare nuovi impieghi, e si proverà a renderlo accessibile a tutti, in special modo ai soggetti più deboli alle prese col dramma della disoccupazione. La speranza è quella di riattivare lo spirito di impresa e far ripartire l’economia sociale in Europa. Scendendo un po’ più nello specifico dei provvedimenti adottati, si parla di un progetto di direttiva che vuole rafforzare la protezione sociale dei lavoratori autonomi e dei loro congiunti che li assistono, che lavorano spesso senza benefici: particolare attenzione viene riservata alla situazione delle donne, le quali potranno interrompere la propria attività per almeno 14 settimane nel caso di maternità, se esercitano attività autonoma, di collaboratori congiunti o se sono partner di lavoratori autonomi. I ministri europei del Lavoro hanno portato poi da tre a quattro mesi la durata del congedo cui ha diritto ogni genitore che lavora, puntando con decisione a favorire la conciliazione tra la vita professionale e quella familiare dei lavoratori e, di conseguenza, anche l’uguaglianza tra uomini e donne nel mercato del lavoro. Importanti iniziative riguardano anche i lavoratori del settore sanitario, poiché la direttiva scelta mira a prevenire ferite e infezioni causate da oggetti, come ad esempio le punture di ago.

 


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