In seguito ad una ricerca commissionata dai giovani imprenditori della Confartigianato di Firenze al sistema informativo di Unioncamere, è emerso che la professione artigiana non rappresenta più una fonte di spiccato interesse per i giovani del nostro Paese.

L’indagine in questione ha incentrato le rilevazioni su imprese artigiane: nel 2009 erano state previste 93.410  assunzioni, in seguito alla riduzione del personale per causa pensionamento, ma la difficoltà di reperibilità di figure come elettricisti, falegnami e carpentieri, ha reso impossibile l’assunzione del 25,1% delle figure ricercate; si tratta di una situazione che può apparire sorprendente, poiché tenendo conto della recente crisi economica risulta difficile pensare a richieste di lavoro che restino insoddisfatte.
Un dato rilevante, causa di tale fenomeno, è rappresentato dall’esigenza di esperienza lavorative nel settore di riferimento richiesta dalle aziende; inoltre, è possibile che molti operai specializzati abbiano preferito mettersi in proprio, piuttosto che lavorare alle dipendenze di un'impresa.

Resta ancora troppo distante il rapporto tra “formazione e fabbisogni di capitale umano espressi dalle imprese”, perché mentre gli artigiani chiedono figure di livello elevato nella specializzazione tecnica nella professione artigiana, scuole professionali o corsi di diploma ad indirizzo tecnico industriale “sfornano” numerosi giovani operai.