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L’economia del nostro Paese, aspettando il sereno della ripresa economica dopo la tempesta della recessione, prova a stabilizzarsi valorizzando le aziende sane, capaci di resistere all’impeto distruttivo della crisi. Allo stesso tempo, però, diventa di vitale importanza trarre nuova linfa dalle opportunità innovative create da situazioni, idee e soggetti che si affacciano nel panorama occupazionale, pronti a dare lo slancio decisivo con freschezza ed energia.
Se è vero che la crisi economica ha minato parecchie certezze del sistema finanziario di moltissimi Paesi, tra cui il nostro, è altrettanto evidente che la ripresa permetterà il sorgere di nuove possibilità alla portata di chi saprà riciclarsi in modo diverso, o di coloro che saranno in grado di captare le nuove esigenze presenti sul territorio per fornire quei servizi diventati preziosi. Tra le possibili figure di spicco dell’epoca post-recessione, troviamo quelle legate alle imprese innovative che, attualmente, sono in fase di gestazione: business angel, venture capital e, soprattutto, startupper. Quest’ultima figura, in particolare, sta guadagnando la ribalta, mietendo parecchi consensi.
“Tra le nuove figure professionali in grado di dare una sterzata decisa all’inerzia economica condizionata dalla recessione- afferma Denis Nesci, Presidente Epas- gli startupper rappresentano sicuramente una categoria di rilievo, che sembrano poter davvero imporsi nel periodo successivo alla crisi. Ovviamente si tratta ancora di potenziali protagonisti, ma tutto lascia pensare che le prospettive per questi nuovi professionisti, un mix interessante tra imprenditori e manager, siano davvero interessanti”.
In termini spiccioli, lo startupper è colui il quale detiene le competenze necessarie per un’operazione chiara e di grandissima importanza: l’avvio di un’impresa. Per fare ciò è fondamentale essere in grado di scegliere il segmento di mercato a cui rivolgersi, valutare le spese da affrontare in modo tale da saperle ottimizzare, puntare sul reclutamento dei soci, fare cioè tutto ciò che è necessario per dare il via all’esistenza di un’azienda. Tecnicamente, lo startupper è una sorta di incrocio fra l’imprenditore e il manager, due figure di grandissimo impatto le cui caratteristiche dovrebbero fondersi in esso: in conseguenza di queste considerazioni, lo startupper deve possedere carisma, capacità comunicative e competenze professionali in dosi massicce, in modo tale da poter seguire personalmente l’intero progetto e relazionarsi con tutti i soggetti coinvolti, oltre che con i canali comunicativi che devono pubblicizzare e promuovere le iniziative aziendali.