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La costruzione di 50mila alloggi in cinque anni, inquadrata nel piano di edilizia sociale, prende ufficialmente il via. L’annuncio è stato dato dal Ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, e da quello delle Infrastrutture, Altero Matteoli, i quali hanno affermato che è stata apposta la firma sul decreto che avvia la procedura di pubblicazione del bando di gara per la scelta della società di gestione del risparmio.
I ministri hanno chiarito che per la messa in atto del piano è stata fondamentale la parte giocata dalla Cassa Depositi e Prestiti la quale, per mezzo della realizzazione della Sgr dedicata e del relativo fondo, si è dotata di uno strumento tanto irrinunciabile quanto innovativo per quel che riguarda le risposte da dare ad esigenze sociali sempre più stringenti, come quelle relative all’edilizia. I finanziamenti pubblici e privati che verranno resi attivi si aggirano intorno ai 4 miliardi di euro, grazie all’accordo tra Governo, Regioni e Cassa Depositi e Prestiti: la prima somma stanziata è di 377 milioni, mentre la quota che il Governo si impegna a dedicare al programma per le necessità abitative dei soggetti deboli (sfrattati, giovani coppie categorie protette) è di 1 miliardo di euro. 200 milioni verranno ripartiti tra le Regioni per essere poi destinati ad acquisto, recupero, affitto o nuova costruzione delle case, mentre il resto finanzierà il bando di gara per la scelta della società di gestione del fondo.
“L’iniziativa del piano casa- sono le parole di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- rappresenta un intervento energico a favore di fasce particolari della popolazione, e in quanto tale va valutato positivamente. Occorrerà sicuramente un lavoro continuo- aggiunge ancora Nesci- per trovare soluzioni sempre più urgenti a problemi molto seri. Il diritto alla casa deve essere garantito a tutti, e il fatto di privilegiare categorie come famiglie disagiate, immigrati regolari a basso reddito, anziani e studenti fuori sede è sicuramente una scelta lodevole”.
Riguardo alla gara che dovrà portare alla scelta della Sgr, è scontato che la scelta cadrà su quella costituita nel febbraio 2009 da Cassa Depositi e Prestiti (cui appartiene la percentuale del 70%), Abi e Acri, l’associazione che riunisce le Fondazioni bancarie.