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Vqr: questa la sigla all’insegna della quale si provvederà a dar corso al primo ranking per l’attività di ricerca in Italia. Le linee guida della Valutazione quinquennale della ricerca sono contenute nel decreto ministeriale che stabilirà il modo in cui verrà giudicata l’attività realizzata tra il 2004 e il 2008.
Sulla base delle graduatorie stilate, dunque, si procederà con l’attribuzione dei fondi premiali per le pubblicazioni maggiormente meritevoli secondo il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr), in attesa che diventi operativa a tutti gli effetti l’Agenzia di valutazione (Anvur). Una delle novità più significative è il carattere di obbligatorietà della valutazione, operazione che riguarderà ben 130mila prodotti a cui hanno dato vita professori e ricercatori delle università statali e non, nonché degli enti di ricerca sottoposti alla vigilanza del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Saranno sotto esame non solo i singoli, ma anche le strutture e i dipartimenti, in modo tale da poter stabilire un collegamento diretto con i finanziamenti previsti.
Un’altra importante novità è il fatto che accanto ai prodotti editoriali classici e agli abstract di conferenze, verranno valutati anche libri, brevetti, articoli su rivista, opere d’arte e, in generale, diversi tipi di elaborati scientifici. Relativamente alle modalità attraverso cui avverrà la valutazione, le pubblicazioni scientifiche selezionate saranno sottoposte al giudizio secondo due metodologie, vale a dire la valutazione tra pari, o peer review, e l’analisi bibliometrica: la prima è effettuata da specialisti del settore, la seconda invece si basa su quanto il lavoro in questione sia stato citato e valorizzato dalla ricerca in tutto il mondo. In particolare, grandissima valenza assumono in tal senso i nuovi parametri internazionali costituiti, che si basano sul prestigio della rivista che scegli di pubblicare un lavoro e sull’impatto che questo ha nel campo della ricerca: a tutto ciò si aggiungeranno giudizi prettamente qualitativi e riferiti a caratteristiche di rilevanza, originalità, innovazione e grado di competitività a livello internazionale insiti nell’opera.
“Incentivare un settore di così grande importanza è una scelta che ha tutta la nostra approvazione- dice Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- e che speriamo possa conseguire risultati importanti. Il campo della ricerca è cruciale per lo sviluppo culturale, sociale e anche economico del nostro Paese, e investire in un ambito di così grande peso è ormai una priorità assoluta”.
Il compito di mettere i voti alle pubblicazioni scientifiche selezionate spetta ai comitati organizzati per aree: in tal modo si andrà formando una graduatoria in base alla quale si stabilirà a chi dovrà andare una quota aggiuntiva del Ffo, il Fondo di finanziamento ordinario, e anche chi invece subirà una penalizzazione consistente nella perdita degli stessi finanziamenti. Si tratta di meccanismo molto delicati, soprattutto in virtù del fatto che, secondo i dettami della legge 1/09, le risorse per il finanziamento competitivo saranno distribuite per il 66% sulla base dei risultati di qualità della ricerca scientifica; il restante 34% delle risorse, invece, sarà distribuito in considerazione della qualità della didattica.