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La Cassazione, con la sentenza 7382, ha stabilito che i danni psicofisici dei dipendenti di un’azienda, derivanti da comportamenti vessatori attuati da dirigenti della stessa azienda in un contesto di indifferenza, tolleranza e complicità da parte dei proprietari dell’impresa, non devono essere risarciti dalle assicurazioni che i datori di lavoro hanno stipulato per gli infortuni dei loro sottoposti: toccherà infatti alla stessa società provvedere al risarcimento dei danni da mobbing.
La decisione della Cassazione, datata 26 marzo 2010, nasce dalla conferma della condanna al risarcimento a carico di un’azienda di Pinerolo, che dovrà così pagare a causa del mobbing esercitato nei confronti di un operaio, vittima di insulti e rimproveri molto pesanti da parte del direttore della sede presso cui lavorava, e quindi costantemente ridicolizzato e umiliato davanti ai colleghi, e inoltre gravato di compiti sempre più pesanti prima di venire licenziato per riduzione della produzione.