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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 30/04/2010

FESTA DEI LAVORATORI, TRA SPERANZE E RIFLESSIONI

Il fine settimana che sta per iniziare ha sicuramente un significato molto importante, sia per il valore storico racchiuso nella giornata di domani, sia per il particolare momento sociale che sta caratterizzando il nostro Paese così come, del resto, la maggior parte delle economie mondiali. La ricorrenza del 1° maggio, la nota “Festa dei lavoratori”, arriva infatti in quello che si spera possa essere davvero il momento finale della grave crisi economica che ha colpito duramente l’universo occupazionale.

La data in questione può dunque rappresentare qualcosa di molto particolare, rivestendo un valore simbolico di straordinaria importanza e, perché no, di speranza, o quantomeno di volontà di ripartire lasciandosi alle spalle un periodo difficilissimo che, sebbene pare aver esaurito il suo momento di maggior forza, è ancora vivo. Al riguardo si è espresso Denis Nesci, il Presidente dell’Epas, ente di Patronato da sempre molto attento alle questioni inerenti il lavoro e i lavoratori.

Far coincidere il segnale di svolta effettiva con la data del 1°maggio- afferma Nesci- è un atto di grandissima responsabilità e di enorme valore. Significa infatti sprigionare una voglia di cambiamenti e di reazione direttamente proporzionale al carico di storia che la Festa dei Lavoratori ha acquisito negli anni”.

Puntare dunque a invertire la rotta proprio adesso significa compiere un atto di straordinario coraggio e di rispetto per chi, per la tutela del lavoro e dei lavoratori, ha fatto tanto, ha sopportato enormi sacrifici e ha cambiato (e anche perso) la propria vita. L’Italia ha vissuto in pieno tutti i grandi momenti legati all’evoluzione del lavoro, dai drammi più pesanti alle conquiste più belle, passando da Paese di emigrati a Paese di immigrati, conoscendo momenti di acutissima crisi e altri di boom economico. Senza dimenticare la cosa più importante, vale a dire che la Legge Fondamentale dello Stato ha come articolo di apertura proprio quello che sancisce il Lavoro come caratteristica fondante della nostra Repubblica.

“Il messaggio lasciatoci dai padri della nostra Costituzione è inequivocabile e rappresenta un’eredità tanto prestigiosa quanto pesante- continua nelle sue riflessioni il Presidente Nesci- ed è un onore e insieme un onere che deve essere portato da ognuno di noi con grandissimo orgoglio e con altrettanto impegno. Il lavoro deve sempre essere un valore connesso a tutto ciò che rappresenta l’essenza della nostra società, per questo motivo- aggiunge il Presidente Epas- ci aspettiamo risposte concrete da tutti, a partire dalle Istituzioni, per far sì che il lavoro ritorni ad essere per ogni cittadino un diritto reale e non solo un precetto teorico valido solo sulla carta”.


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