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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 03/05/2010

No al lavoro in nero

Il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, in audizione alla Camera, ha fatto presente l’aumento rilevante di violazioni alle norme del lavoro e della previdenza compiute lo scorso anno.

I dati parlano di aumenti del 61% per le maxisanzioni per lavoro nero, e del 273% per le violazioni registrate relativamente agli appalti, rispetto al 2008; tra le trasgressioni in crescita si trovano, inoltre, illeciti ed evasioni contributive.

In seguito all’indagine eseguita dall'Isfol (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), è emerso che il 47,4% dell'occupazione irregolare totale riguarda le donne: tra le cause di tale fenomeno, in primis, affiora l’assenza di altre opportunità di lavoro, legata alla necessità di integrare il proprio reddito.

L’esigenza di un alloggio e la mancanza del permesso di soggiorno sono, invece, le motivazioni che conducono le lavoratrici straniere verso condizioni lavorative irregolari. Ad essere maggiormente colpito dal fenomeno del lavoro in “nero” è il settore dei servizi: nello specifico si tratta dei comparti di istruzione, sanità, e servizi sociali e domestici presso le famiglie. A differenza delle aspettative, la più alta "densità" di sommerso è stata rilevata al Nord.
 


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