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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 03/05/2010

RISCOPRIRE E VALORIZZARE L'ARTIGIANATO

Il mondo del lavoro è alle prese con continui cambiamenti, frutto dell’incessante modernizzazione della nostra epoca; oggi si assiste con una rapidità mai vista prima alla comparsa e all’estinzione di tantissime professioni, sulla base delle esigenze sempre nuove che sorgono nella società iper-tecnologizzata dei nostri tempi. Tanti mestieri sono spesso stati soppiantati da occupazioni moderne, sorte dall’avvento dei nuovi ritrovati della tecnica, in primis sua maestà il computer; tuttavia, un po’ per gli effetti della crisi economica, un po’ per il ritorno prepotente di determinati settori, si assiste alla riscoperta di professioni che, troppo frettolosamente, si stava tendendo a gettare nel dimenticatoio.

Davanti al dominio del concetto di globalizzazione, è bene comunque saper fare emergere quelle peculiarità che, per storia e tradizione, ogni Paese può far valere: in tal senso, grande importanza assume l’appuntamento conclusosi domenica 2 maggio a Firenze, val a dire la Mostra dell’artigianato. In occasione di questo evento, è stata firmata la “Carta internazionale dell’artigianato artistico” per la tutela e la valorizzazione di un universo più attuale che mai, che può contare sulla rinnovata alleanza fra Italia e Francia, e sull’imminente aggregazione della Spagna per quel che concerne l’artigianato inteso anche come arte.

“La grandissima tradizione italiana relativamente all’arte dell’artigianato va assolutamente difesa e valorizzata- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- poiché ha sempre rappresentato una delle eccellenze del nostro Paese. In questo nobile lavoro convergono destrezza, cura per i particolari, passione e abilità di tanti nostri lavoratori, per cui è bene dare il giusto spazio a questo settore”.

L’artigianato creativo deve dunque essere in un certo senso rivalutato, riscoperto, soprattutto agli occhi delle nuove generazioni, a maggior ragione in un periodo di grandi difficoltà economiche, in cui è di vitale importanza attingere ad aree occupazionali oscurate nel recente passato dal lavoro intellettuale. La Carta Internazionale firmata a Firenze diventa quindi uno strumento di grandissimo peso con cui chiedere a politici ed istituzioni di promuovere un’arte così antica e caratteristica per il nostro Paese, ma anche per chiedere il riconoscimento dell’artigianato artistico come patrimonio dell’umanità: l’idea infatti è quella di presentare la Carta all’Unesco.

“Siamo sicuramente a favore dell’innovazione e della modernità- dice ancora il Presidente del Patronato Epas- ma questo non significa avere un atteggiamento sprezzante verso mestieri che hanno sempre fatto la parte del leone nella nostra economia; sarebbe un grave errore trascurare certe professioni, come quelle legate all’artigianato, piuttosto- continua Nesci- occorre reinserire nel modo giusto certi lavori, e per farlo è fondamentale avviare dei corsi di formazione per i più giovani e avviare una campagna di informazione capace di fornire un’idea più moderna di certe importantissime professioni”.

 


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