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“La chiave per far ripartire il nostro Paese è nel nostro Paese: su questo non ho dubbi. Bisogna programmare la ripartenza economica basandola sulla straordinaria forza delle nostre imprese. È bene che istituzioni, banche e cittadini abbiano totale fiducia nella qualità delle nostre aziende per far sì che davvero si riesca ad uscire dagli effetti negativi della crisi”.
Questo dice da tempo Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas, in riferimento alla “ricetta” da contrapporre alla recessione. La conferma a quanto affermato dal Presidente Nesci arriva dai successi inequivocabili raccolti dal made in Italy all’estero: le testimonianze più recenti arrivano dalla Fiera Internazionale della Meccanica di Hannover, in cui l’Italia è stata partner della Germania, e in questi giorni anche da Shanghai, dove il Padiglione Italiano presente all’Expo Cinese ha conquistato tutti.
I risultati raggiunti in terra asiatica sono estremamente lusinghieri, forse aldilà di ogni più rosea previsione: si calcola che il 17% del numero totale di visitatori sia passato dal padiglione italiano, quindi qualcosa come 100mila persone; si tratta di cifre straordinarie, considerando lo spazio immenso occupato dalla manifestazione e le enorme attese per entrare nei vari comparti. Ma oltre alla quantità di visitatori, grande soddisfazione è data dai giudizi di esperti e pubblico: gli elogi per i prodotti industriali, culturali e tecnologici del Belpaese è pressoché unanime, e le lodi alla varietà e alla ricchezza delle esposizioni italiane sono interminabili.
“Manifestazioni come quella di Shanghai- continua il Presidente Epas- sono eccezionali occasioni per rilanciare l’immagine dei prodotti italiani e, quindi, del nostro Paese in generale. La qualità del nostro lavoro- dice ancora Denis Nesci- in svariati settori è decantata da sempre, ma è ovvio che bisogna fare il massimo per consolidare questa immagine e aggiornarla sempre. E direi che l’Expo in Cina conferma, ancora una volta, l’eccellenza del made in Italy nel mondo”.
La scelta di puntare sui prodotti forti della tradizione italiana si è rivelata quindi vincente: ora serve continuare lungo la strada tracciata per confermare la grandissima qualità dei nostri prodotti storici e per rilanciare con forza i comparti più in difficoltà.