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Per genitori, coniugi, figli, fratelli o sorelle di persone gravemente disabili si prospetta la pensione anticipata: è stata, infatti, approvata ieri la proposta di legge che ora passerà al Senato.
In virtù delle grandi difficoltà di fronte a cui si ritrovano i familiari di persone con disabilità al 100%, si è reputato opportuno equiparare il lavoro di cura e supporto da loro svolto, riconoscendo il diritto al prepensionamento; tra le condizioni necessarie, gli interessati dovranno essere iscritti alle gestioni dell’Inps. Ricorrendo le condizioni richieste dalla normativa, nel settore privato, il prepensionamento potrà avvenire a partire dal 55esimo anno di età per le donne e dal 60esimoper gli uomini.
Diverso è il provvedimento relativo all’ambito pubblico, dove verrà concesso l’esonero dalla prestazione lavorativa, percependo il 70% dello stipendio; per i dipendenti pubblici la pensione scatterà, invece, a 60 o 65 anni. Per ottenere tali sostegni, bisognerà aver convissuto con la persona disabile per 18 anni, ed avere accumulato almeno 20 anni di contributi previdenziali.
Nel caso in cui si tratti di disabilità congenita, e quindi di casi di handicap, la costanza di assistenza viene calcolata dalla nascita di nascita.