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“In un periodo molto delicato per quel che concerne il lavoro e la ricerca in Italia, e in cui nel nostro Paese, purtroppo, si notano ancora atteggiamenti poco propensi all’effettiva realizzazione delle pari opportunità, fa davvero piacere sapere che le ricercatrici italiane riescono ad emergere e a far valere le loro grandissime qualità”.
Questo afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci, in merito all’assegnazione di cinque Borse di studio ad altrettante ricercatrici di età compresa fra i 25 e i 33 anni; le scienziate sono state premiate da “L’Oreal per le donne e la scienza” in collaborazione con la Commissione nazionale per l’Unesco a Milano nella giornata di oggi: si tratta di una psicologa, una biologa, una biotecnologa e due chimiche. La giuria che ha provveduto ad elargire i premi era presieduta dall’oncologo Umberto Veronesi, il quale ha colto l’occasione per invitare, ancora una volta, ad utilizzare appieno la forza e l’inventiva dei “cervelli femminili”, una risorsa che nel nostro Paese è spesso messa, inspiegabilmente, in secondo piano.
Oltre a Veronesi, tantissime altre autorità hanno espresso il proprio punto di vista e, tra queste, anche la donna che per eccellenza rappresenta la scienza italiana in rosa, vale a dire il Premio Nobel Rita Levi Montalcini, la quale ha dichiarato che i risultati delle ricercatrici del Belpaese si stanno rivelando ottimi, a testimonianza dell’importantissima risorsa che esse rappresentano. Tra le altre osservazioni, sono in molti a pensare che l’apporto delle donne alla ricerca sia ormai imprescindibile non solo da un punto di vista meramente scientifico e professionale, ma anche per quel che riguarda la crescita economica, civile e culturale.
“Valorizzare al massimo grado questo enorme potenziale- aggiunge Denis Nesci- è un dovere sociale ormai improrogabile, e serve farlo attraverso premi al merito e non con interventi che abbiano carattere straordinario. I brillanti risultati ottenuti dalle donne- dice ancora il Presidente del Patronato Epas- sono una piacevolissima e irrinunciabile costante, a cui è opportuno dare il giusto risalto”.
Le giovani scienziate hanno ricevuto un assegno il cui importo è pari a 15mila euro: si tratta di un riconoscimento quantomeno doveroso a chi, con la propria passione, il proprio impegno e le proprie competenze, si mette al servizio del progresso dando lustro alla ricerca in rosa “Made in Italy”.