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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 15/06/2010

I SERVIZI A FAMIGLIA E INFANZIA VANNO MIGLIORATI

“Il grado di progresso raggiunto da un Paese si valuta da moltissime cose- dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- e tra tutti gli elementi da prendere in considerazione un ruolo preminente spetta, senza ombra di dubbio, alla voce dedicata al welfare. Il principio di Stato Sociale- aggiunge Nesci- racchiude la somma dei valori che contribuiscono alla tutela e al benessere della popolazione, e che hanno fatto in modo che per le persone che vivono nello Stato si realizzasse compiutamente il passaggio da sudditi a cittadini ”.

Le parole del Presidente Nesci arrivano in un momento di grandi cambiamenti in Italia, per via della riforma promossa dal Governo: molti altri provvedimenti, però, sono invocati da più parti, soprattutto per far sì che sì che si affermi in maniera ancora più netta il concetto di welfare, in particolar modo a beneficio di determinate categorie e in riferimento a temi molto delicati, come ad esempio l’occupazione femminile e il legame tra lavoro e famiglia.

Una ricerca condotta dal portale famigliaonline ha evidenziato alcuni aspetti dell’attuale situazione presente in Italia e in Europa riguardo il trattamento fiscale riservato alle famiglie monoreddito e a quelle bireddito in cui siano presenti minori. Dall’analisi sui dati forniti dallo studio in questione, emergono le differenze tra i diversi Stati: laddove si presti maggiore attenzione alle tematiche familiari e alla spesa destinata alle famiglie con figli a carico, la legislazione è caratterizzata da aggravi fiscali per le coppie in cui lavorano entrambi i componenti, come accade ad esempio in Germania o Francia, ma non in Italia, dove il trattamento fiscale è decisamente a favore delle coppie dove tutti e due i partner hanno un’occupazione.

Il problema del nostro Paese riguardo al tema in esame è che, a fronte di uno stimolo di natura fiscale verso l’occupazione, il sistema dei servizi a sostegno dell’infanzia è inadeguato, a causa della bassa percentuale di risorse dedicate a famiglie e minori: solo il 5,7 % della spesa sociale è infatti indirizzata a questo tipo di servizi, contro il 12% della Svezia, il 11,3% della Francia o della Repubblica Ceca. La contraddizione sopra descritta fa sì che molti genitori siano costretti ad affrontare costi importanti per sopperire a queste deficienze strutturali, ricorrendo a strutture private particolarmente onerose.

“Quello dell’inadeguatezza delle strutture è un problema serio che investe tanti campi del sociale nel nostro Paese- dice ancora Nesci- e che vanifica tanti sforzi compiuti in direzione degli incentivi all’occupazione. È sicuramente necessario fare in modo che il miglioramento dei servizi dedicati alla famiglia e all’infanzia sia concreto e rapido- conclude Il Presidente del Patronato Epas- per fare in modo che molti genitori possano davvero essere tutelati nella loro scelta di lavorare e contribuire alla ripresa economica italiana”.


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