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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 18/06/2010

LA PERCENTUALE PER L'ASSEGNO DI INVALIDITÀ RESTA AL 74%

Continuano le discussioni e i lavori legati alla manovra 2011-2012, con proposte di modifiche ed aggiustamenti provenienti da diverse direzioni. Le polemiche sono state davvero tante, così come le indicazioni di chi si fa portavoce di particolari categorie alle prese con novità in molti casi poco gradite, come è normale che sia per un provvedimento che mira a ridurre i costi dello Stato.

“Raccapezzarsi con un documento di così vasta portata non è di certo facile- è il commento di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- anche e soprattutto perché i settori interessati sono davvero tantissimi. Reputiamo che la manovra fosse un atto dovuto che, per il bene del Paese, sarebbe stato da irresponsabili rimandare ulteriormente correndo il rischio di aggravare i già preoccupanti problemi di deficit pubblico”.

Il presidente del Patronato Epas aveva già detto nei giorni scorsi come fossimo in un momento tale per cui era necessario intervenire in maniera decisa ed energica per migliorare una situazione difficile, figlia di condotte non troppo attente avute in passato; la lotta agli sprechi deve dunque andare avanti senza tentennamenti. Chi critica la manovra, però, pur plaudendo all’inflessibilità nel tentativo di punire chi trascura la legalità e le regole, sostiene che alcune misure vadano a ledere i diritti di cittadini in difficoltà: tra tutti gli interventi finiti al centro delle polemiche in tal senso, un posto di rilievo spetta all’azione mediante la quale si è proposto di innalzare la percentuale di invalidità per poter beneficiare del relativo assegno, portandola dal 74% al 85%.

Il vespaio scatenato da tale annuncio non ha accennato minimamente a diminuire, poiché diretto a una fascia della popolazione che, col provvedimento in esame, sarebbe stata penalizzata attraverso la sottrazione di un piccolo (e doveroso) diritto a tante persone. Ma, fortunatamente, il Governo ha corretto il tiro negli ultimi giorni, dichiarando che è pressoché sicura l’abolizione di questa modifica.

“Intervenire in quella maniera avrebbe significato mostrare scarsa sensibilità verso persone alle prese con problemi reali e molto gravi- sostiene il Presidente dell’Epas- senza peraltro aggiungere qualità alla lotta contro i falsi invalidi. Reputiamo necessaria e degna dell’approvazione di tutti i cittadini- aggiunge Denis Nesci- la battaglia condotta contro gli sprechi e contro chi truffa lo Stato, ma allo stesso tempo pensiamo sia necessario preservare e tutelare i diritti di tante persone affette da disabilità. Il dietrofront palesato dal Governo è un segnale positivo e un gesto dovuto che ci rende soddisfatti, e che permette anche a coloro che abbiano una percentuale di invalidità del 74% di usufruire dell’assegno di invalidità civile”.



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