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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 21/06/2010

OPERAZIONE POSEIDONE 2 CONTRO L'EVASIONE CONTRIBUTIVA

Anche se non tutti condividono le modalità con cui si vuole raggiungere l’obiettivo, nessuno discute sull’opportunità di raggiungere determinati risultati attraverso una decisa stretta sui controlli e un’applicazione rigorosa delle norme esistenti: si parla della lotta all’evasione contributiva, invocata da più parti come un’autentica panacea da contrapporre ai troppi buchi caratterizzano il bilancio italiano.

Se dunque si levano voci di protesta contro il modo in cui si è già messa in atto la macchina dei controlli o nei confronti di voci giudicate poco consone al perseguimento di obiettivi di welfare, nessuno ha dubbi sulla necessità di intervenire con celerità e decisione contro gli sprechi e le “fughe” contributive messe in opera da troppi soggetti e che rappresentano un danno di non poco conto per tutta la collettività; in tal senso, ciò che si rimprovera alle istituzioni competenti è il ritardo con cui si è scelta la strada della massima severità contro gli evasori.

“La battaglia contro gli evasori non poteva più essere assolutamente rimandata- afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas Denis Nesci- e anzi bisogna mettere in gioco tutti gli strumenti a disposizione per stanare ogni singolo caso di evasione contributiva e permettere il recupero di somme importanti da destinare alle casse dello Stato. Se in passato si è scelto di agire con minor decisione si è commesso un errore le cui ripercussioni- osserva Nesci- ricadono oggi su tutti i cittadini, alle prese con problemi seri e con una crisi economica molto grave”.

Proprio nel tentativo di stringere il cerchio, è partita l’operazione Poseidone 2, progetto attraverso il quale si procede alla verifica incrociata dei dati presenti negli archivi dell’Inps e delle dichiarazioni dei redditi presentate all’Agenzia delle Entrate con gli elenchi di Infocamere. L’obiettivo dell’Istituto nazionale di Previdenza Sociale, secondo quanto annunciato con la circolare 23 dello scorso 16 febbraio, è quello di analizzare la posizione di almeno 120mila professionisti e 450mila soci di società, in modo tale da arrivare a recuperare qualcosa come 6 miliardi di euro nel 2010, a fronte dei 5 miliardi del 2009.

"L’iniziativa portata avanti dall’Inps- aggiunge ancora Denis Nesci- non può che raccogliere il nostro consenso e quello di ogni cittadino onesto per l’energia con cui viene condotta nell’interesse di tutti. L’azione dell’Istituto, più volte annunciata dal Presidente Antonio Mastrapasqua, continua a portare risultati molto importanti che indicano senza ombra di dubbio la bontà dei provvedimenti presi in questa direzione”.


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