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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 28/06/2010

LA CRISI AGGRAVA LO STRESS DA LAVORO

Lo stress, uno dei mali più diffusi della modernità, affligge milioni di persone in tutto il mondo: ritmi di vita frenetici, a volte insostenibili, senso diffuso di insoddisfazione, imprevisti di varia natura, sono solo alcuni dei motivi che causano la nascita di un nemico subdolo prepotentemente salito alla ribalta negli ultimi decenni. Ma la situazione, in linea di massima, tende al peggioramento, e la causa di questo aumento generalizzato di stress deriva dalla grave crisi economica dell’ultimo anno.

La Società italiana di medicina del lavoro e igiene industriale ha avvalorato una sensazione che da tempo si era comunque diffusa e che, purtroppo, moltissimi lavoratori vivono sulla propria pelle; e con il prolungarsi di sensazioni di stress il passaggio a stati di disagio fisico e psicologico è molto facile, così come il sorgere di complicazioni anche molto gravi.

“Vivere situazioni delicate relativamente alla difficoltà di mantenere o trovare un posto di lavoro implica per forza di cose un senso di disagio anche molto accentuato- è il pensiero di Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- che molto spesso sfocia in problemi seri di salute fisica e mentale. In virtù di questa realtà sempre più diffusa, è doppiamente importante trovare il modo di risollevare le sorti dell’economia e di incentivare l’occupazione, tanto in Italia quanto nel resto del mondo”.

Molto spesso è stato riscontrato come affaticamento e tensione siano fattori di rischio che possono condurre a malattie cardiovascolari e gastroenteriche; le cause scatenanti di questi stati di disagio, oltre all’incertezza sul futuro, sono riconducibili anche all’aumento dell’orario di lavoro, alla necessità di organizzare turni con ritmi elevati per sopperire ad eventuali insufficienze di personale, oppure alla sensazione di passare le ore lavorative in un ambiente percepito come ostile.

Per cercare di studiare ed analizzare più in profondità il problema, e di conseguenza per cercare soluzioni più idonee, è previsto il test per la misurazione dello stress e per la verifica dei livelli di rischio esistenti sul posto di lavoro. La misurazione in esame è obbligatoria per tutti, ma vista la complessità del fenomeno in questione la data d’inizio dei controlli obbligatori è slittata dal 1°agosto al 31 dicembre del 2010.

“Vista la delicatezza dell’argomento- ha aggiunto il Presidente Denis Nesci- e le difficoltà oggettive di recepire strumenti efficaci capaci di fornire dati attendibili, è stato necessario rinviare l’appuntamento con la misurazione del livello di stress. L’incidenza della crisi economica è sicuramente un fattore di grande importanza che rende ancora più indispensabile affrontare il problema con professionalità e precisione”.
 


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