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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 13/09/2010

SCUOLA, SI PARTE!

Un nuovo anno scolastico ha oggi preso il via per molti giovani. La campanella che ha suonato stamattina non ha avviato solo molti ragazzi verso un ampliamento culturale, bensì porta con sé un carico di novità, frutto della nuova riforma dell’istruzione, che pesano più che mai nella scuola del 2010. Prima fra tutte le assenze, tasto dolente di molti alunni, che vede ora come limite massimo quello di 50 giorni nel corso di tutto l’anno, condizione da rispettare inderogabilmente, pena la bocciatura assicurata.

“Quello che ha preso oggi il via è un anno di grandi novità per la scuola, ma è anche un momento di grandissima importanza per gli studenti- sottolinea Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas-  per cui la preparazione e la formazione rappresentano i mezzi attraverso cui acquisire competenze e conoscenze che andranno a formare un bagaglio culturale e di esperienze di valore inestimabile. Quello che auguro a tutti- aggiunge Nesci- è che sappiano affrontare col giusto piglio e con l’impegno necessario un percorso molto, molto importante”.

Ci sono cambiamenti che vanno ad incidere anche sulle materie; infatti, in tutti gli indirizzi, vengono potenziate le ore di scienze, fisica e matematica, punto debole e autentico spauracchio per molti studenti, mentre scompare il latino dallo scientifico e la geografia dal classico.

La lingua straniera resta un elemento su cui concentrare la propria attenzione in quanto strumento fondamentale di comunicazione e quindi di scambio; pertanto si è scelto di insegnare direttamente in inglese una materia non linguistica, dell’ultimo anno. Nonostante tali cambiamenti le ore di lezione sono ridotte (ad esempio, negli istituti tecnici e professionali si scende da 36 a 32).
Se da una parte ci sono i cambiamenti che hanno toccato gli studenti, d’altro canto la voce dei troppi “precari della scuola”, anche loro protagonisti della riforma, continua a farsi sentire soprattutto in questo primo giorno, in cui si vedono classi sovraffollate, presidi  assenti o impegnati in troppi edifici, e mancanza di supplenti. Le preoccupazioni restano anche per gli insegnanti; infatti la manovra economica ha congelato gli scatti d’anzianità per tre anni, con l’ipotesi di sostituirli con aumenti legati al merito.

 Date le numerose novità inserite dalla riforma  la speranza che resta è che questo anno possa essere per i nostri studenti un periodo di crescita e di sviluppo.

“Tra difficoltà e discussioni, e nella speranza che il problema della precarietà venga un po’ alla volta risolto- dice ancora il Presidente Epas, Denis Nesci- speriamo di cuore che la straordinaria risorsa rappresentata dalla scuola non venga depotenziata o limitata, ma che si riesca a trovare il modo per valorizzarla sotto tutti gli aspetti e per dare agli studenti più meritevoli quelle opportunità per il futuro a cui nessuno deve essere obbligato a rinunciare”.

 


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