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“La lotta alla crisi, lungi dall’essere terminata, deve vivere proprio ora il suo momento di massimo sforzo e di impegno totale da parte di tutti, dalle istituzioni alle imprese, sfruttando al meglio ogni risorsa a disposizione: solo così il Paese potrà davvero ripartire e incrementare il ritmo della produzione, migliorare la competitività delle nostre aziende, valorizzare le eccellenze italiane e porre un rimedio davvero efficace al dramma della disoccupazione”.
Così si esprime il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci, relativamente al momento vissuto dal nostro Paese. La crisi ha scosso dalle fondamenta il sistema economico di tantissimi Paesi, sempre più legati reciprocamente nell’epoca della globalizzazione; tuttavia, ogni nazione deve scegliere anche con una certa autonomia le diverse soluzioni a cui affidarsi per venir fuori dalle sabbie mobili della recessione ma, soprattutto, per incentivare una ripresa che appare tutt’altro che agevole. Tanti rimedi che avevano come obiettivo quello di fermare l’emorragia rappresentata dalla crisi non sono ovviamente altrettanto validi per far ripartire il Paese, per cui è doveroso battere altre strade per rilanciare i diversi settori produttivi.
La necessità di ricercare e trovare al più presto delle chiavi di volta capaci di invertire la tendenza negativa della recessione è stata ribadita anche da Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria: la leader della Confederazione Generale dell’Industria Italiana ha orgogliosamente rivendicato l’efficacia del Fondo Pmi, nato come sostegno per le piccole e medie imprese, affermando che, nato come strumento per combattere la crisi, il Fondo è destinato a rimanere attivo per recitare un ruolo da protagonista nella seconda fase della lotta alla recessione, in cui è necessario creare le premesse per lo sviluppo economico.
Da Confindustria arrivano inoltre inviti a stringere i tempi sulle decisioni da prendere circa i provvedimenti da adottare, tenendo presente anche il fatto che a fine anno scadrà la moratoria sui debiti delle imprese concessa dalle banche la scorsa estate; questo particolare implica la necessità di ricercare una soluzione alternativa capace di mettere d’accordo le imprese e gli istituti di credito. Il messaggio che traspare ormai è abbastanza chiaro: il peggio della crisi pare essere stato messo alle spalle, ma rimane tanto da fare, a cominciare dall’inserimento di misure ed interventi a favore della ricerca e dell’innovazione, assenti nella legge di stabilità.
“Il bisogno di cambiare marcia appare ormai in tutta la sua evidenza: con una metafora sportiva- afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas- si potrebbe dire che dopo aver giocato in difesa contro un avversario fortissimo, vale a dire la crisi economica, è giunto il momento di contrattaccare. Occorre assolutamente essere intraprendenti ed avere il coraggio di investire per valorizzare quanto di buono è presente nel nostro Paese: ognuno deve fare la sua parte e, cosa fondamentale, ognuno- conclude Denis Nesci- deve assumersi la responsabilità di prendere decisioni e promuovere iniziative dotate della forza necessaria per far compiere l’ultimo, decisivo sforzo per uscire dal pantano della recessione”.