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In Italia, il Ministero delle Pari Opportunità lega questa giornata alla campagna contro le mutilazioni genitali femminili, sostenuta fortemente dal Ministro Mara Carfagna e dal vice presidente del Senato Emma Bonino, che si propongono di raccogliere 8000 firme al giorno, pari al numero totale di bambine che rischiano di subire mutilazioni genitali.
Oltre a questo fenomeno, per altro ancora molto diffuso, il 25 novembre è una giornata importante per ricordare le donne uccise, ma anche quelle violentate e picchiate. E proprio per pensare a loro che l’ONU ha indicato questa giornata come quella in cui ci si mobilita contro quella che Kofi Annan ha definito “la violazione dei diritti umani più vergognosa. Essa non conosce confini né geografia, cultura, povertà o ricchezza. Fintanto che continuerà, non potremo pretendere di aver compiuto dei reali progressi verso l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace".
Purtroppo è da registrare una continua crescita di questo fenomeno: in Italia i cosiddetti “femminicidi” erano stati 101 nel 2006, 107 nel 2007, 112 nel 2008, 119 nel 2009. Responsabili i mariti nel 36% dei casi, i conviventi o i partner nel 18%, gli ex compagni nel 9%, i parenti nel 13%. L'allarme si focalizza sulla violenza domestica, perché le relazioni familiari e tra i sessi risultano essere quelle più "rischiose" per la donna.
Numerose le iniziative locali: a Firenze vengono distribuite cartoline con lo slogan "Anche l'indifferenza è violenza", insieme al tradizionale fiocco bianco simbolo della giornata, mentre i panifici della provincia di Vicenza vengono distribuiti distribuiranno sacchetti con la scritta "Per molte donne la violenza è pane quotidiano, aiutaci ad aiutarti" e l’indicazione dei recapiti telefonici e mail ai quali le donne vittime di violenza possono rivolgersi. A Bari lo slogan di oggi è “Non è un Paese per donne”. La Commissione delle donne elette del comune di Roma ha patrocinato l’iniziativa “Difesa in Rosa” che coinvolgerà gratuitamente donne di tutte le età, con lezioni di autodifesa che si svolgeranno sabato 27 e domenica 28 al Centro Area di via Mendola.
“Il fenomeno della violenza sulle donne è sicuramente uno degli aspetti più gravi e lontani dalla civiltà tra quelli che macchiano la società di oggi- afferma il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- e tutte le iniziative intraprese per combattere queste vergognose vicende non possono che incontrare il nostro plauso. Siamo al fianco di chi lotta orgogliosamente contro questa gravissima piaga sociale- aggiunge il Presidente Nesci- e di chi subisce sulla propria pelle questa terribile esperienza”.