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Con l’esecuzione dell’inno nazionale e dell’alza bandiera in piazza Prampolini, partono oggi, a Reggio Emilia, le celebrazioni ufficiali per i 150 dell’Unità d’Italia, cui partecipano il Presidente della Repubblica Napolitano ed i sindaci di Torino, Firenze e Roma, le tre città capitali d’Italia nel corso della storia.
Non è un caso che le celebrazioni partano dalla città emiliana, perché proprio qui il 7 gennaio 1797 nacque il tricolore, adottato come bandiera della Repubblica Cispadana. Nel 1796, l’Italia, infatti, era attraversata dalle armate napoleoniche e quasi tutte le repubbliche di ispirazione giacobina adottarono bandiere caratterizzate da tre fasce di uguali dimensioni, variandone però il colore. E anche i reparti militari "italiani”, costituiti per affiancare Napoleone, ebbero tali stendardi. In particolare, quelli della Legione Lombarda presentavano, appunto, i colori bianco, rosso e verde, fortemente radicati nella cultura della regione: il bianco e il rosso, infatti, comparivano sulla croce rossa su campo bianco, antico stemma comunale di Milano, mentre verdi erano le uniformi della Guardia civica milanese. Al centro della fascia bianca, lo stemma della Repubblica, un turcasso contenente quattro frecce, circondato da un serto di alloro e ornato da un trofeo di armi. Con la prima campagna napoleonica in Italia, sorgono numerose repubbliche giacobine, di chiara impronta democratica, alcune delle quali, però, non sopravvissero alla controffensiva austro-russa del 1799, mentre altre confluirono, dopo la seconda campagna d'Italia, nel Regno Italico. Tuttavia, esse rappresentano la prima espressione di quegli ideali di indipendenza che alimentarono il nostro Risorgimento. E fu proprio in quegli anni che la bandiera venne avvertita non più come segno dinastico o prettamente militare, ma come simbolo di un popolo e dunque di una nazione. Negli anni successivi, il tricolore fu soffocato dalla Restaurazione, ma continuò ad essere innalzato, quale emblema di libertà, nei moti, nelle rivolte mazziniane, nella disperata impresa dei fratelli Bandiera.
Da allora, in Italia, il bianco, il rosso e il verde esprimono una comune speranza, che accende gli entusiasmi di ogni italiano, che si riscopre parte di una stessa identità e il Presidente della Repubblica Napolitano oggi ha sottolineato quanto sia necessario rispettare la Costituzione e il tricolore, e come, a tal proposito, non sia un caso che un articolo della Costituzione sia espressamente dedicato alla bandiera italiana ed ai suoi colori, poiché rappresenta un’unità alla quale non dobbiamo mai rinunciare.
“L’impegno di ogni italiano- afferma ancora il Presidente Epas Denis Nesci- deve essere quello di rispettare e lottare perché il tricolore rimanga il simbolo di quell’unità e di quella libertà tanto faticosamente conquistati e da continuare a difendere con tutta la forza che scaturisce dall’orgoglio di essere italiano”.