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EPAS NOTIZIE" del
14/02/2011
Sud! E' un problema?
Il Sud Italia , il Meridione, il Mezzogiorno d’Italia sono tutti termini usati per identificare una determinata porzione del territorio della nostra amata Nazione, siamo giunti all’anniversario dei 150 anni dell’Italia Unita ma ancora ci si continua a soffermare sulle medesime problematiche che riguardano il Sud. Si continua a parlare senza trovare, di fatto, una soluzione al problema . A questa parte dell’Italia a me molto cara, ritengo che ancora nessun uomo di governo a prescindere dalla corrente politica, abbia mai fino ad ora cercato di trovare una soluzione al problema. Ma : “ Siamo certi di non possedere strumenti in grado di risolvere questo stato dei fatti”? Una risposta io me la sono data, forse sbaglierò ma ne sono convinto, parlando da cittadino di questa terra e sentendomi toccato in prima persona, sento di affermare che il vero problema per il Sud è il pensiero che il Sud è un problema Se per un attimo pensiamo al Sud come ad una risorsa per la nostra Nazione , come la motrice per risollevare l’Italia intera (UNITA) da questa recessione che da un paio di anni ci ha messo in ginocchio , allora riuscirete a capire perché sono convinto di quanto detto prima. Pensiamo alla Calabria, mia terra di origine, punto strategico del mediterraneo circondata da una mare stupendo, da montagne ricche di vegetazione e di ossigeno , da un ambiente un climatico molto favorevole in cui è la luce del sole a predominare, che insistentemente irradiano tutto il territorio, ma che costantemente noi tralasciamo di guardare o lo facciamo in modo superficiale. La Calabria possiede ricchezze tali per cui mi sento di affermare che: “può bastare a se stessa”; come del resto la Sicilia, splendida isola in grado di affascinare chiunque vi si rechi, terra piena di colori : dall’azzurro del mare, al giallo del sole, al rosso del fuoco, al verde degli alberi , paesaggi che il resto dell’Italia fatica a riconoscere. La Puglia,tacco dello stivale, terra di storia e di tradizioni al pari delle prime due regioni, in cui vi sono risorse dell’agricoltura che nessuno ha mai considerato tali, mi riferisco alla genuinità dei prodotti agro-alimentari come l’olio di oliva, il vino, i frutti o ai prodotti artigianali di questa terra, ricchezze non sempre riconosciute. La Campania, terra in cui non vi è solo la spazzatura, come recenti immagini trasmesse dai telegiornali hanno portato nelle nostre case, ma terra ricca di industrie casearie che producono i “veri” latticini e non alimenti che solo lontanamente assomigliano loro perché posseggono l’essenza del latte e non l’elemento principe, di cui tutti ne conosciamo i benefici nutrizionali. Infine, abbiamo: le più piccole terre del Meridione, la Basilicata assieme al Molise, situate rispettivamente una nel cuore del Sud e l’altra ai confini oltre i quali si vedono solo il benessere e la prosperità. Riallacciandomi a quanto detto prima, all’espressione in cui dico che il Sud “basta a se stesso”, non ha bisogno di nessuno, spiego il mio pensiero: noi cittadini di questa nazione e, in particolare di questa parte di essa, vorremmo avere solo la possibilità di dimostrare il nostro operato, di essere messi nella condizione di lavorare, l’etichetta di furbetti , scansafatiche, vagabondi, cialtroni, mafiosi e nullafacenti ci ha stancati, mi arrogo il diritto di parlare a nome di tutti i cittadini del Sud, metteteci alla prova e dotateci degli strumenti che possiede il resto del Paese, o meglio, dateci la possibilità di costruirci il futuro con le nostre mani, siamo cittadini che abbiamo gli stessi diritti di chi dice di pagare le tasse anche per noi , siamo stanchi di viaggiare su treni che non si possono definire tali, mezzi di trasporto sfruttati dai troppi anni di utilizzo, e solo in ultimo, ceduti a noi. Siamo stanchi di impiegare ore e ore sull’autostrada A3 , siamo stanchi di avere ospedali in cui non vi sono pronto soccorsi efficienti anche se nel campo della medicina rappresentiamo l’eccellenza; i migliori medici del nostra Nazione sono miei conterranei costretti a trasferirsi in altre parti d’Italia per dimostrare l’efficienza del proprio operato e per salvare la vita di migliaia di persone ma altrove, solo perché da noi non ci sono gli strumenti o le strutture adeguate. Siamo stanchi di sentire che al porto di Gioia Tauro si scarica solo merce contraffatta, droga e materiale tossico. Questi sono solo alcune tematiche su cui vorremmo soffermarci, dateci la possibilità di esprimere le nostre potenzialità, metteteci nelle condizioni di poter lavorare onestamente. Lo sappiamo fare, abbiamo bisogno di avere al timone gente che crede in noi, vogliamo avere amministratori capaci di guardare aldilà del il proprio “orticello” , il clientelismo non è una pratica del cittadino meridionale ma di chi amministra la sua terra. Un’affermazione ripetuta costantemente è la seguente: “Per fare questo servono anche i Soldi , giusto!” Però è troppo semplicistico limitarsi ad affermarlo, senza essere in grado di dare una risposta alla domanda, nel momento in cui ci si trova nell’effettiva necessità di reperire le risorse necessarie. Penso ad una delle possibili soluzioni per poter cercare di recuperare concretamente questa realtà dei fatti: mi riferisco nello specifico all’enorme incidenza che i costi della politica hanno nelle casse del bilancio statale, accettato oramai come dato di fatto senza aver mai cercato di migliorare la situazione. Nessuno mette in dubbio che il peso della responsabilità di cui è investito ogni politico sia riconosciuto anche da un punto di vista economico, ma non credo che ciò possa ricadere in maniera esorbitante sulle tasche dei cittadini. Faccio un esempio: il rimborso per le spese elettorali riconosciuto ai partiti, non potrebbe essere destinato in parte alle Regioni del Sud per apportare qualche miglioria a livello di infrastrutture? Perché ritengo che sia sufficiente il compenso che il partito in qualche misura, ma in particolare i singoli politici, ricevono per la loro attività migliorativa. Qualche “spicciolo” potrebbe essere recuperato facendo a meno delle province e delle amministrazioni secondo me inutili , riversando il personale assunto alle dipendenze delle stesse, sul territorio Regionale, anche presso l’ amministrazione, che avrebbe risorse umane comunque già pagate, senza la necessità di utilizzare le cosiddette “consulenze esterne”, che comporterebbe altro esborso di denaro pubblico. Per quanto riguarda le amministrazioni comunali, esse lamentano spesso carenza di personale, altro esempio su cui dirottare il personale. Con l’aumento del personale, l’amministrazione il cui ruolo è quello di offrire assistenza al cittadino, potrà sicuramente garantire maggiori servizi e qualità in con una maggiore tempestività. Ci si può domandare allora: “dov’è il risparmio?” Domanda ovviamente lecita , che può trovare una risposta che consiste, nell’ azzerare i costi sostenuti dal comparto politico e “dell’indotto”, in questo modo facendo ameno delle province, non ci sarà la necessità di avere un uomo con il relativo entourage che le governa...
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