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 da "EPAS NOTIZIE" del 21/02/2011
    da "EPAS NOTIZIE" del 21/02/2011 “In una fase tanto delicata per la società civile- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- in cui molto spesso l’attenzione dei media e delle istituzioni è incentrata sui temi legati allo sviluppo economico e ai rimedi da opporre alla crisi e agli altri problemi ad essa connessi, in primis la disoccupazione, non possiamo dimenticarci di altre questioni particolarmente delicate, come ad esempio la necessità di effettuare scelte oculate riguardo l’approvvigionamento delle risorse nel rispetto dell’ambiente. Non è possibile sottovalutare ulteriormente, come è stato fatto in passato, l’importanza cruciale di determinati argomenti- aggiunge Denis Nesci- soprattutto in virtù del fatto che gli esperti provano da diversi anni a metterci in guardi dai rischi connessi ad un utilizzo poco responsabile delle fonti energetiche e delle risorse del nostro pianeta”.
“In una fase tanto delicata per la società civile- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- in cui molto spesso l’attenzione dei media e delle istituzioni è incentrata sui temi legati allo sviluppo economico e ai rimedi da opporre alla crisi e agli altri problemi ad essa connessi, in primis la disoccupazione, non possiamo dimenticarci di altre questioni particolarmente delicate, come ad esempio la necessità di effettuare scelte oculate riguardo l’approvvigionamento delle risorse nel rispetto dell’ambiente. Non è possibile sottovalutare ulteriormente, come è stato fatto in passato, l’importanza cruciale di determinati argomenti- aggiunge Denis Nesci- soprattutto in virtù del fatto che gli esperti provano da diversi anni a metterci in guardi dai rischi connessi ad un utilizzo poco responsabile delle fonti energetiche e delle risorse del nostro pianeta”.
Il tema delle fonti rinnovabili continua ad attirare l’attenzione di tutto il Mondo, anche a causa della consapevolezza della modesta quantità  delle tradizionali fonti energetiche, che tendono all’esaurimento.
I numerosi accorgimenti utilizzati per fronteggiare tale fenomeno hanno evidentemente cambiato il panorama ambientale ed energetico che ci circonda; a tal proposito è stato indetto a Roma, 16 febbraio, il convegno annuale del Kyoto Club, in coincidenza con il sesto anniversario dell'entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Dall’incontro è emerso che le previsioni stimate riguardo lo sviluppo e la diffusione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili avevano sottovalutato il potenziale di crescita, che invece sembra aver portato a buoni risultati; altri studi, di autorevoli centri ed autori, diffondono sempre più la convinzione che il contributo delle rinnovabili sia di per sé sufficiente a rispondere ai bisogni energetici della popolazione mondiale. Secondo il rapporto Bloomberg-NEF (New Energy Finance) nel 2010 le fonti rinnovabili hanno attratto investimenti per ben 243 miliardi di dollari con un incremento del 30% (+50 miliardi circa) rispetto al 2009. In Cina, primo produttore di celle fotovoltaiche e di aerogeneratori, gli investimenti sono aumentati del 30% raggiungendo nel 2010 quota 51 miliardi di dollari. Inoltre, nello scenario definito da Ewea (European Wind Energy Association), nel 2030 la percentuale eolica sul parco elettrico europeo giungerebbe alla cifra del 37,7%.
L’Italia in questi anni ha fatto registrare importanti livelli di crescita nell’utilizzo del fotovoltaico, passando dai 71.288 impianti del 2009 (pari ad una potenza di 1.144 MW) ai circa 200.000 impianti del 2010 (nel complesso 7 GW di potenza installati). Insomma, le stime dimostrano che l'Unione europea sarebbe perfettamente in grado di centrare il traguardo del 100% di rinnovabili nel settore elettrico. Secondo Kyoto Club, nel 2050, si potrebbe assistere al completo passaggio all'energia pulita!
“I risultati raggiunti dalla comunità mondiale in tal senso sono dunque incoraggianti- prosegue Denis Nesci- e rappresentano un’importante inversione di tendenza rispetto ad un passato, neanche troppo lontano, in cui questi argomenti venivano affrontati con meno attenzione; di sicuro occorre continuare lungo questa strada- conclude il Presidente Nazionale Epas- ricordando sempre che il rispetto per il proprio Pianeta è la base irrinunciabile per rispettare se stessi e gli altri”.
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