![]() |
Ente di Patronato e di Assistenza Sociale Via Giovanni Giolitti, 212/C - 00185 Roma Tel. 06.4818918 - Fax 06.48976812 - [email protected] Numero Verde 800 029661
|
|
Area Operatori![]() |
Queste dunque le parole del Presidente Nesci riguardo un argomento che da anni si prova a regolarizzare in maniera chiara e definitiva ma che, per svariati motivi di carattere istituzionale, non è mai arrivato ad una normativa in grado di tutelare le diverse migliaia di lavoratori alle prese con lavori “per cui è richiesto un impegno psico-fisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti da misure idonee”, sulla scorta della definizione contenuta nel D.L. n. 374 datato 11 agosto 1993. Finalmente oggi si discute, in Commissione Lavoro a Montecitorio, la questione del prepensionamento per questa categoria di lavoratori, che in realtà comprende tante categorie accomunate dal fatto che i lavoratori che ne fanno parte sono alle prese con condizioni di lavoro particolarmente faticose e disagiate, sia per il tipo di mansione sia per gli orari a cui sono soggetti.
Quello dei lavoratori impegnati in mansioni usuranti è un capitolo molto delicato della nostra storia recente, e ha rappresentato un tasto dolente della nostra legislazione applicata al mondo del lavoro, per cui valutare la giornata di oggi, e i recenti passi in avanti tesi verso una soluzione come il lieto fine di una favola, pare sicuramente eccessivo, anche per il carattere di imperfezione dello schema di decreto legge, col quale sicuramente non si riuscirà a garantire il beneficio del prepensionamento a tutti i lavoratori in possesso dei requisiti necessari. Ad ogni modo, però, per la prima volta dopo tantissimi anni si è forse in procinto di garantire un importante tutela a chi spende gran parte della propria vita lavorativa in un’attività particolarmente faticosa o rischiosa.
“Siamo in attesa che questo importante momento si concretizzi finalmente in un beneficio concreto per migliaia di lavoratori- dice il Presidente Nazionale Epas – concedendo loro un diritto sacrosanto. Speriamo sinceramente che presto tutti coloro che sono in possesso dei requisiti necessari possano vedere riconosciuto tale diritto, ma al momento non possiamo fare altro che rimetterci alle disposizione delle istituzioni, verso cui rimane immutata la nostra fiducia, che è totale. Dal nostro canto- continua il Presidente Denis Nesci- siamo assolutamente e totalmente a disposizione dei lavoratori che vorranno saperne di più e che avranno bisogno della nostra assistenza qualificata: basta contattarci ai recapiti indicati sul sito o recarsi presso una delle nostre numerose sedi presenti su tutto il territorio nazionale”.