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“I dati relativi all’occupazione femminile e soprattutto alla presenza di donne nei posti di maggiore rilievo e responsabilità parlano abbastanza chiaro: esistono ancora fattori di discriminazione nell’accesso alla vita professionale- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas- che si concretizzano in forme differenti ma che finiscono per violare ogni principio di meritocrazia e di pari opportunità. Per ovviare a questi problemi di natura sociale e culturale, è bene ideare, realizzare e pubblicizzare progetti che hanno come scopo quello di analizzare la situazione esistente- dice ancora Nesci- per capire in che modo intervenire per invertire un trend che continua ad essere poco lusinghiero per la nostra società”.
Nell’ambito di questo spazio virtuale, al quale si accede attraverso il sito dell’Inail, riveste notevole importanza la raccolta delle “buone prassi” che vengono aggiornate costantemente, in base agli studi sulla “valutazione dei rischi di genere”. Molto interessante è anche la sezione “argomenti” che racchiude, al suo interno, una vasta documentazione in materia. Il sito, oltre a dedicare ampio spazio alla normativa di settore (nazionale, internazionale e comunitaria), si propone di segnalare, ai propri utenti, la pubblicazione di bandi e progetti specifici, indirizzati alle lavoratrici. Inoltre, esso si occupa di porre in rilievo le attività svolte dalla “Rete europea sul Gender Mainstreaming” che è stata istituita nel 2010, allo scopo di incoraggiare un approccio integrato alle politiche di genere, a livello europeo. Tra gli Stati membri che aderiscono al network troviamo anche l’Italia che è rappresentata sia dal “Dipartimento per le Pari Opportunità” che dal “Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali”, con il supporto dell’Isfol.
“La creazione di questo sito rappresenta un’iniziativa degna di lode che può contribuire ad una migliore integrazione della donna nel mondo del lavoro- ha commentato, al riguardo, il Presidente Nazionale dell’Ente di Previdenza e Assistenza Sociale, Denis Nesci- favorendo così l’incremento dei tassi di occupazione femminile, che attualmente si attestano al di sotto della media europea. Come è noto, sono soprattutto le donne, con figli a carico, ad incontrare maggiori difficoltà nel trovare un occupazione ed è quindi auspicabile- conclude il Presidente Nesci- venire incontro alle esigenze dell’universo femminile, costretto a dividersi tra famiglia e lavoro, sostenendo questo genere di azioni mirate”.