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Gli ultimi decenni sono stati caratterizzati da un considerevole calo dei risparmi delle famiglie italiane. Come è noto, sono molteplici i fattori che hanno contribuito a determinare un quadro così critico, tra i quali possiamo citare, a titolo d’esempio, la stagnazione dei redditi e l’invecchiamento della popolazione.
L’ufficio studi Confcommercio ha stimato, sulla base dei dati forniti dall’Istat, che la nostra naturale tendenza al risparmio ha subito un drastico crollo nel corso degli ultimi anni: se gli italiani, infatti, nel 1990 riuscivano a mettere da parte 4.000 euro l’anno, ora questo importo si è notevolmente ridotto, arrivando alla cifra di appena 1.700 euro. In passato, dunque, si risparmiavano in media 23 euro ogni 100 euro di reddito percepito, contro i 10 euro odierni.
A ciò si aggiunge il fatto che dagli anni Novanta ad oggi, mentre l’ammontare complessivo dei risparmi è sceso di circa 19 miliardi, il livello dei prezzi (e delle retribuzioni monetarie) ha registrato un significativo aumento, superiore al 50%; con evidenti conseguenze sull’andamento dei consumi; oltre alla contrazione del reddito, un altro elemento che ha influito in questa direzione è rappresentato dall’innalzamento dell’età media della popolazione, come chiariscono i dati statistici relativi all’arco temporale che va dal 2000 al 2007.
Inoltre, per quanto riguarda gli ambiti di destinazione delle eventuali risorse monetarie eccedenti, l’analisi condotta dall’Organizzazione di categoria mette in evidenza che i nostri connazionali preferiscono investire principalmente nell’acquisto di beni immobili. Nello specifico, ogni italiano spende, in questa maniera, oltre la metà dei propri risparmi.
“La crisi economica che ha colpito il nostro Paese- aggiunge il Presidente Nazionale del Patronato Epas - sta limitando notevolmente le possibilità dei cittadini di fare progetti concreti, riguardanti il futuro. In un momento storico dai tratti così incerti, come quello attuale, trovare conforto nel cosiddetto “mattone” appare, dunque, la soluzione ottimale. In cima alla lista delle priorità a cui gli italiani decidono di riservare una somma consistente dei propri risparmi troviamo dunque l’acquisto di una casa, come confermano le statistiche. Ad ogni modo- conclude Denis Nesci- la speranza più grande è che la ripresa economica possa garantire una maggiore serenità alle famiglie italiane, per consentire ai lavoratori di poter ponderare con giudizio e secondo le proprie necessità il modo attraverso cui investire i propri risparmi”.