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Preme sottolineare, ripercorrendo il disposto del Decreto Legislativo n. 67/2011, che possono presentare domanda, fermo restando il requisito dei 35 anni di anzianità contributiva: i lavoratori impegnati in attività particolarmente usuranti (ossia in mansioni riguardanti lavori in cave, miniere, gallerie, cassoni ad aria compressa nonché le attività svolte dai palombari e i lavori ad alte temperature); i lavoratori notturni; i lavoratori addetti alla linea catena, impegnati in un processo produttivo in serie con ritmo determinato da misurazione dei tempi e sequenze di postazioni e lavorazioni e i conducenti di veicoli adibiti al servizio pubblico di trasporto collettivo con capienza complessiva non inferiore a 9 posti. Inoltre è necessario che le predette attività siano state svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa, compreso l'anno di maturazione dei requisiti, per le pensioni con decorrenza entro il 31 dicembre 2017; invece per le pensioni aventi decorrenza dal 1° gennaio 2018, per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.
“Purtroppo, nonostante l’INPS ricordi che le domande possono essere comunque presentate da subito- continua il Presidente Nesci- non viene ancora fornita la relativa modulistica da utilizzare, in attesa delle disposizioni ministeriali volte a chiarire le istruzioni operative. Pertanto, la nostra speranza è che i datori di lavoro collaborino nel fornire ai propri lavoratori i documenti che possono attestare l’effettivo svolgimento delle attività usuranti, nei tempi previsti dal d.lgs. stesso, quali ad esempio il prospetto paga, il libro matricola o il contratto di lavoro, cosicché l’INPS possa prenderne visione”.
“Naturalmente aspettiamo con trepidazione il decreto ministeriale che ci spiegherà meglio la clausola di salvaguardia -conclude il Presidente Denis Nesci- per evitare che ci sia uno scostamento tra le risorse stanziate e il numero di richieste presentate dai lavoratori che causerebbe un grave problema di ingiustizia sociale lasciando ancora per qualche anno molti lavoratori senza la pensione che spetta loro di diritto”.