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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 21/06/2011

"I Poli integrati del Welfare": molteplici servizi per gli utenti in un unico ufficio
E’ stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” (n. 140/2011) il Decreto interministeriale emanato, lo scorso 28 marzo, dal “Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali” di concerto con il “Ministero dell’Economia e delle Finanze”. Il suddetto provvedimento normativo nasce con l’intento di dare vita allo specifico modello organizzativo del “Polo integrato del Welfare” che è stato previsto dall’articolo 1, comma 7, della legge n. 247/2007 (il cosiddetto “Protocollo Welfare del 2007”).

Nello specifico, il Decreto si propone di istituire “sedi logistiche uniche”, a livello provinciale, a cui i cittadini possono rivolgersi per usufruire di una serie di servizi pubblici, relativi a diversi ambiti, come ad esempio: le politiche del lavoro, le tematiche sociali e previdenziali e la tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro.

Per raggiungere un simile risultato, saranno predisposte delle azioni di coordinamento tra le attività svolte dal “Ministero del Lavoro  e delle Politiche Sociali” e quelle realizzate dagli Enti previdenziali ed assistenziali che si trovano sotto la vigilanza dello stesso Dicastero: Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale); Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro); Inpdap (Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell'Amministrazione Pubblica); Enpals (Ente Nazionale di Previdenza e di Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo); Ipsema (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) ed Enappsmad (Ente Nazionale di Assistenza e Previdenza per i Pittori e gli Scultori, i Musicisti, gli Scrittori e gli Autori Drammatici).

La creazione dei “Poli unici del Lavoro” è orientata al raggiungimento di numerosi obiettivi, tra cui possiamo citare:

• il contenimento dei costi (in modo particolare, la legge n. 247/2007 che è stata citata in precedenza ha stimato che il processo di riorganizzazione di tali Enti permetterà di raggiungere, nell’arco di un decennio, un risparmio pari a 3,5 miliardi);
• un maggior coordinamento delle attività ispettive;
• la semplificazione amministrativa a favore degli utenti (imprese, consulenti e cittadini);
• la condivisione delle banche dati tra gli uffici territoriali del Ministero del Lavoro e le sedi degli Enti ad esso collegati;
• l’impiego ottimale delle Risorse Umane, grazie alla realizzazione di sinergie tra le diverse figure professionali.

Secondo l’articolo 5 del Decreto, i direttori degli Enti che aderiscono al progetto sono tenuti a sottoscrivere un accordo per ciascun Polo integrato, individuando un’Amministrazione capofila a cui spettano diverse responsabilità, come la vigilanza sul rispetto delle norme in materia di sicurezza oppure il compito di procedere all’integrazione dei servizi e delle attività.


 


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