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Dopo tante discussioni è giunto il momento in cui finalmente la manovra economica è stata varata dal Governo e fatta arrivare al Quirinale: il testo finale del decreto si compone alla fine di 39 articoli e 2 allegati e contiene le “disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”. Si tratta indubbiamente di un altro passo molto importante, col quale si cerca di rimettere in sesto una situazione economica ancora molto difficile da gestire e che inevitabilmente darà origine a discussioni e pareri discordanti; i punti toccati dal provvedimento sono riconducibili a diverse realtà, e non si escludono ulteriori aggiustamenti fino alla definitiva approvazione.
Provando ad analizzare un po’ più in profondità le indicazioni contenute nel documento, emerge in maniera abbastanza netta il tentativo di mettere in atto una nuova stretta economica, per mezzo della quale dovrebbe esser possibile reperire risorse finanziarie in grado di riassestare la nostra economia: come dire, i tempi per investimenti importanti mirati alla ripresa non sembrano ancora essere maturi ed è anzi di fondamentale importanza continuare ad adottare le misure essenziali per il contenimento della spesa pubblica.
Tra le voci più significative della manovra trova spazio un addizionale erariale per le auto superveloci, vale a dire il famigerato superbollo, come del resto era stato largamente anticipato; sì anche al contenimento dei costi della politica, con la decurtazione del finanziamento ai partiti del 10% circa, l’imposizione di limiti alle auto blu e i tagli ai voli di Stato, i quali spetteranno unicamente alle prime 5 cariche politiche. Di particolare interesse anche la norma antibadanti, con la quale si interviene sulle pensioni di reversibilità per quel che riguarda matrimoni contratti tra un uomo di oltre settant’anni e una donna di oltre vent’anni più giovane. E ovviamente un ruolo di primo piano nella manovra è giocato dai provvedimenti relativi alle pensioni, con la decisione di legare con un anno di anticipo (quindi dal 2014) l’età della pensione alle speranze di vita della popolazione, e col graduale innalzamento dell’età pensionabile per le donne del settore privato.
“In attesa che la manovra assuma una forma ancora più chiara- dice il Presidente Epas- credo che per i cittadini italiani, da tempo alle prese con sacrifici economici importanti, possa essere molto importante notare come anche la politica scelga di adeguarsi al momento di particolare difficoltà operando dei tagli ed eliminando gli sprechi. Ovviamente accogliamo con soddisfazione le riduzioni relative ad auto e aerei blu, ma crediamo che forse sia possibile intervenire in maniera ancora più significativa, ad esempio sulle cosiddette pensioni d’oro: reputo infatti di primaria importanza che, di fronte a decisioni per forza di cose impopolari, la politica sappia porsi come modello- conclude Nesci- mettendo in atto comportamenti virtuosi e riducendo alcuni privilegi che, francamente, appaiono fuori luogo al cospetto delle numerose difficoltà che il nostro Paese sta affrontando”.