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“Venire a conoscenza di tragedie sul lavoro che sarebbe possibile evitare semplicemente seguendo le più elementari misure di sicurezza- dice il Presidente Nazionale del Patronato Epas, Denis Nesci- è davvero sconcertante. I numeri relativi agli incidenti sul lavoro, che in moltissimi casi hanno conseguenze gravissime, sono ancora troppo alti e, nonostante i pregressi fatti registrare negli ultimi anni, rimane ancora tantissimo da fare. Crediamo fermamente –prosegue Nesci- che sia fondamentale continuare a sensibilizzare i cittadini di tutte le età sull’argomento in questione, perché il processo di prevenzione non può che iniziare da un sistema capillare di informazione capace di raggiungere tutti”.
Prevenzione, sicurezza e informazione rappresentano dunque i concetti principali attraverso cui continuare la lotta contro gli incidenti sul lavoro, e sulla questione è giunto anche il commento autorevole del Presidente Della Repubblica, Giorgio Napolitano; il Capo dello Stato non ha usato mezzi termini, definendo una “strage inaccettabile” il terribile bollettino di guerra reso noto da Inail e Anmil e ha invitato tutti a non abbassare la guardia su un problema così grave. Napolitano ha ribadito che i progressi degli ultimi tempi non possono assolutamente essere considerati come un traguardo raggiunto, ma semplicemente come una tappa di un percorso che dovrà arrivare al completo rispetto delle norme in materia di sicurezza e prevenzione, aggiungendo che neppure la crisi economica in atto può giustificare una minore attenzione e una riduzione degli investimenti in materia: il problema delle morti bianche e degli infortuni sul lavoro è dunque una priorità assoluta per lo Stato.
“Il tema del lavoro rappresenta, oggi più che mai, un argomento estremamente delicato –dice ancora Denis Nesci- e restano diversi nodi da sciogliere relativamente a differenti problematiche. Accanto alla necessità di provvedimenti urgenti per far ripartire la crescita economica italiana, favorendo al contempo politiche occupazionali efficaci, esiste un problema serio legato alla sicurezza degli ambienti di lavoro: è francamente inammissibile pensare che tante persone siano ancora costrette a lavorare in nero e a rinunciare ad ogni forma di tutela, e che siano allo stesso tempo esposte a rischi concreti riguardo la propria salute. Il recente episodio di Barletta –conclude il Presidente Nazionale Epas- è un fatto di gravità inaudita che speriamo possa non ripetersi mai più in futuro”.