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Torna indietro    da "EPAS NOTIZIE" del 30/11/2011

RISALITA DEBOLE MA SOLO DOPO IL 2012
Ormai la parola crisi è all’ordine del giorno di tutti i cittadini, delle istituzioni, e soprattutto delle organizzazioni per la cooperazione e lo sviluppo economico. Si analizza la situazione, si effettuano calcoli e previsioni ma i risultati non sembrerebbero essere rassicuranti. L’OCSE infatti ha scarsa fiducia in una ripresa economica imminente, al contrario prevede che la produzione calerà fino al 2012 inoltrato.

Siamo alle prese con una difficile situazione economica generale che ognuno di noi, in modo diverso, sta vivendo a proprie spese. In questa fase è molto importante restare fiduciosi, sperando che il nuovo governo tecnico agisca a difesa dei diritti di tutti i cittadini garantendo stabilità e sicurezza all’intero Paese”- afferma Denis Nesci, Presidente Nazionale del Patronato Epas

La risalita economica, attesa solo dopo il trascorrere del 2012, secondo l’ OCSE potrebbe essere molto debole ed accompagnata da una scarsa ripresa della produzione industriale.
Inoltre la disoccupazione è prevista in aumento all'8,3% nel 2012 (dall'8,1% del 2011) e all'8,6% nel 2013, anno in cui l'occupazione scenderà dello 0,1% e la crescita dei salari rallenterà così come l'inflazione.
In termini numerici, Pil nel 2012 è atteso a -0,5% contro il +1,6% prospettato sei mesi fa, dopo un incremento stimato a +0,7% nel 2011, dal +1,1% stimato a maggio. Per il 2013 la previsione è di una crescita dello 0,5%.
Inoltre il rapporto deficit/Pil è previsto all'1,6% nel 2012 (contro il 2,6% nelle stime della scorsa primavera). Il 2013 dovrebbe constatare un disavanzo dello 0,1% del Pil, mentre il debito nella definizione di Maastricht è atteso al 120,4% nel 2012 dopo il 120% quest'anno e al 118,9% nel 2013.

È necessario- ribadisce il Presidente Nazionale del Patronato Epas- che vengano stilate nuove norme strettamente adattate alla particolare situazione in corso, che si pensi ad un ridimensionamento delle direttive legislative affinché vengano aboliti gli sprechi e canalizzate le risorse già esistenti in trampolini di lancio verso un’audace risalita”.

 


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