“La notizia di un allentamento della morsa implacabile di Equitalia non può che essere accolta con soddisfazione da tutti gli italiani

Il tanto atteso decreto sulla semplificazione fiscale, atteso per venerdì prossimo, dovrebbe recare con sé un importantissimo riferimento legato ad Equitalia, società il cui nome è salito tristemente alla ribalta in numerosi fatti di cronaca degli ultimi mesi, relativamente ad episodi che hanno drammaticamente portato in superficie gravi situazioni di disagio che la crisi ha senza dubbio amplificato a dismisura. Gli attacchi e le intimidazioni a diverse sedi di Equitalia hanno fatto scattare un allarme che non poteva essere ignorato e che richiedeva interventi decisi ed efficaci, capaci di ripensare il ruolo e le modalità operative di uno strumento dello Stato spesso percepito aprioristicamente come ingiusto e particolarmente oppressivo dai cittadini.

Il fisco lancia dunque importanti segnali di distensione, facendo trasparire in maniera nemmeno troppo velata la volontà di venire incontro a famiglie e aziende, senza per questo rinunciare ad intervenire con durezza nei confronti dei “furbetti”: è previsto infatti l’utilizzo del pugno di ferro nei confronti dei contribuenti sottoposti a studi di settore che non risponderanno ai questionari fiscali o che comunicheranno dati falsi. Atteggiamento decisamente più morbido invece verso chi, sorpreso in passato dal fisco, sta provvedendo a saldare i propri debiti tributari: l’attuale norma che consente a Equitalia di prelevare fino ad un quinto dello stipendio intervenendo direttamente sulla busta paga del contribuente è destinata ad essere modificata, almeno per quel che riguarda la misura dell’intervento, passando ad un pignoramento inferiore, pari ad un decimo dello stipendio (e quindi alla metà del limite attuale). Anche le imprese e le società di artigiani o professionisti potrebbero fare i conti con una situazione un po’ meno severa, poiché nel caso in cui Equitalia procedesse al pignoramento dei beni strumentali al fine di tutelare il credito fiscale, il titolare potrebbe esser nominato custode giudiziario: in tal modo l’imprenditore avrebbe l’opportunità di far sopravvivere l’azienda e quindi di pagare anche il debito fiscale.
 
“Notiamo con piacere il cambiamento di rotta per quel che concerne l’area di intervento di Equitalia –è il pensiero espresso da Denis Nesci- poiché reputiamo doveroso comunicare ai cittadini che il rispetto della legalità è un valore irrinunciabile da cui la comunità non può che trarre enormi benefici, e che tale valore non deve però essere perseguito con una cieca e oppressiva caccia alle streghe che non tenga conto della realtà socio-economica vissuta dal nostro Paese. Inoltre -aggiunge il Presidente Nazionale Epas- siamo fieri di ritrovare in questi nuovi provvedimenti ciò che noi avevamo detto nel corso del Convegno ‘Epas, dalla storia al domani per crescere ancora’, organizzato in occasione del decennale del Patronato Epas, vale a dire che ogni strumento utilizzato dallo Stato può e deve prima di ogni altra cosa trasmettere a tutti un senso di giustizia e di equità e non di inutile accanimento”.